«Voglio vedere qual è lo sbirro che viene a dirmi che ho passato il recinto». In questo modo si è rivolto uno degli attivisti no-ogm alla polizia che sorvegliava la manifestazione di domenica 1 settembre contro l’agricoltore friulano Giorgio Fidenato, reo di aver coltivato pannocchie biotech. Dopo aver inveito contro la proprietà privata perché mette in discussione «la sovranità alimentare», alcuni attivisti hanno invaso il campo di mais di Fidenato a Vivaro, in Friuli Venezia Giulia, distruggendo, volontariamente, alcune piante.
LA MANIFESTAZIONE. La protesta, sfociata in azioni vandaliche, è stata fomentata dalla semina di mais geneticamente modificato dello scorso giugno da parte di Fidenato. Non è la prima volta che un campo dell’agricoltore friulano viene distrutto. Già nel 2010 attivisti anti-ogm distrussero piante di mais nella proprietà di Fidenato. Domenica scorsa gli attivisti sono arrivati da tutto il Nord Est, dalle associazioni ambientaliste e anche dai partiti, tra cui Rifondazione Comunista e il Movimento 5 Stelle.
IL CASO FIDENATO. Fidenato è stato recentemente assolto dal tribunale di Pordenone per la semina di mais geneticamente modificato del 2010, fatta senza preventiva autorizzazione. Su indicazione della Corte di Giustizia europea, i magistrati italiani hanno dovuto lasciar cadere le accuse. Infatti le leggi italiane che impediscono la semina di mais biotech vanno contro le normative europee, avevano stabilito i giudici europei, non ravvisando nella semina di Fidenato un pericolo per la biodiversità. La sentenza europea ha inoltre invitato gli Stati a dotarsi di leggi in materia di coesistenza fra agricoltura no-ogm e biotech. Non è infatti stato dimostrato, ricorda la sentenza, che gli ogm siano un pericolo e un danno per la salute umana e per l’ambiente.
Ecco il video della manifestazione contro Fidenato pubblicato dagli attivisti anti-ogm su YouTube: