Palermo. «Quando il Signore dona certe meraviglie come Gioela, vuol dire che siamo prediletti». È una storia bellissima quella di Gioela Vicari e Orsola Savoca, figlia e madre, che, pochi giorni fa, si sono laureate insieme a Genova in Scienze pedagogiche e dell’educazione. Una vicenda particolare, soprattutto per le condizioni di Gioela, costretta in un letto e capace solo di piccoli gesti come un battito di palpebre e il movimento di un dito. Affetta da Glutarico Aciduria di tipo 1, una malattia assai rara, questa ragazza – che oggi ha 25 anni – è riuscita con l’aiuto della sua famiglia a sopportare innumerevoli interventi e difficoltà.
«Gioela – ha raccontato la madre ad Avvenire – ha studiato grazie al libro parlato e, quando si sentiva pronta per sostenere l’esame, andavamo a Genova, dove le venivano sottoposti test e domande aperte, a cui lei rispondeva autonomamente, con l’aiuto di un tutor. In alcune materie, psichiatria per esempio, i professori hanno voluto anche interrogarla, ed è stato incredibile vederla rispondere con i suoi gesti. Mia figlia ha finito le materie a giugno scorso, io a febbraio, ma lei mi ha detto di volere laurearsi con me».
GRAZIE A TOTO’ CUFFARO. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha premiato la ragazza e la madre con una medaglia della città. Un riconoscimento meritato che la famiglia sa dover dividere con tutte le persone che, in questi anni, le hanno supportate. L’Unione ciechi, i familiari, gli amici, la parrocchia. E le istituzioni? Su questo, il giudizio della signora Orsola affidato al Corriere della Sera è molto netto: «Stato, Regione, politica parlano tanto e fanno poco. L’unico politico comprensivo per i primi interventi è stato il governatore Totò Cuffaro. So che è in carcere. Ma noi una persona come lui non l’abbiamo mai più trovata. Lombardo? Mi fece rispondere che non riceveva disabili. Crocetta? Non sa nemmeno che esistiamo. Nessuna polemica, però. La mia è una storia meravigliosa. So di essere stata scelta dal Signore per vivere qualcosa di particolare. So di avere in prestito Gioela e gli chiedo solo che me la lasci il più possibile perché senza di lei non si può…».