Arriva il maltempo al Nord, anche sulla Liguria. Non fidatevi delle previsioni meteo fatte con troppo anticipo

Di Elisabetta Longo
03 Novembre 2014
Arriva la prima perturbazione di novembre. I siti di previsioni meterologiche si scatenano, ma il rischio è, invece di informare, di creare allarmismi inutili

«Bisogna prendere con le dovute cautele i sensazionalismi e le previsioni del meteo fatte con troppo anticipo. Sono spesso inaffidabili e spaventano le persone inutilmente». Lo chiede a gran voce l’Arpal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure, il cui Centro Meteo è in piena attività in queste ore per l’avvicinarsi di una nuova ondata di piogge sulla Liguria, e sul Nord Ovest in generale. Sono ancora negli occhi di tutti le immagini dell’acqua alta a Genova e nei comuni limitrofi, ma già ritorna il maltempo, e si guarda con sospetto il livello d’acqua del Bisagno, il torrente che attraversa il capoluogo. Gli esperti dell’Arpal prevedono che si tratti di un evento meteo diverso questa volta: «Questa volta la perturbazione è più estesa, su tutta l’area ligure, non gravita solo sul genovese. Sono previsti temporali, anche forti, ma non dovrebbero essere stazionari, nella serata di lunedì e nella giornata di martedì. La situazione che si è verificata fra il 9 e il 12 ottobre scorso era, almeno nella fase iniziale che ha portato all’alluvione, più localizzata».

TIPOLOGIE DI TEMPORALI. Nei giorni dell’alluvione di inizio ottobre, i giornali hanno utilizzato più volte il termine “temporali imprevedibili”. Spiega l’Arpal: «Si trattava di fenomeni atmosferici concentrati su piccole porzioni di territorio, qualche chilometro quadrato. Erano cellule temporalesche non associate a una perturbazione vera e propria, definite imprevedibili a livello di quel dettaglio di posizione, orario e intensità che tutti vorremmo riuscire ad avere. E invece nel dettaglio si riescono a vedere solo mentre sono in atto, o pochissimo tempo prima. Diversa è la situazione con questa perturbazione di inizio novembre: è più ampia, è già visibile da qualche giorno, e interessa anche altri fenomeni meteo, non solo i temporali». Non si può comunque prevedere un fenomeno atmosferico con troppo anticipo: «Dire per esempio che tra quindici giorni pioverà in un posto ben preciso non ha senso. A livello locale sono da considerarsi affidabili solo le previsioni fatte a 72 ore dalla stessa, quindi massimo tre giorni prima. I siti privati di previsioni meteo al giorno d’oggi sono sempre più diffusi, e seguiti dalla popolazione. Purtroppo a volte lanciano allarmi che rischiano di creare il panico nel lettore, con scarsa utilità o attendibilità e senza nessun tipo di responsabilità».

ATTENDIBILITÀ E ALLARMISMO. La differenza tra le previsioni fatte da un ente pubblico e un ente privato è sicuramente il sensazionalismo. Il rischio è che la popolazione dia più retta alle terminologie ad effetto che all’affidabilità: «Diramare un eventuale allerta è compito della Protezione civile regionale, e interessa solo alcuni eventi meteorologici ben precisi come le precipitazioni o la neve. Gli strumenti a disposizione del Centro Meteo Arpal sono i messaggi di “Attenzione” (triangolo bianco con punto esclamativo nero) e “Avviso” (triangolo nero con punto esclamativo bianco), e sono utilizzati per tutti i fenomeni meteo (temporali, vento e mareggiate inclusi). L’evoluzione di questi giorni sarà differente da quella dello scorso ottobre, e noi lo monitoreremo pubblicando sul sito www.allertaliguria.gov.it i messaggi in corso di evento».

TERRITORIO COMPLICATO. Oltre alla complessità di provvedere a previsioni sempre più esatte e attendibili, si aggiunge la complessità del territorio ligure: «La Liguria è una regione unica da questo punto di vista. Di fronte ha il mare, alle sue spalle montagne alte che arrivano ai duemila metri di altezza, questo fa sì che a seconda della provincia (Imperia, Savona, Genova e La Spezia) il tempo sia differente, e le perturbazioni si comportino in maniera diversa a seconda del territorio in cui si trovano. Perfino tra due aree della stessa città, come Genova, accadono fenomeni diversi, perché una si trova più a ridosso del mare, e l’altra più sottostante alle montagne». Tre alluvioni in quattro anni sono però un numero molto elevato. Anche per questo motivo, è stata installata una webcam fissa sul Bisagno, di modo che tutti possano continuamente monitorare gli sviluppi delle prossime ore. Facendo riferimento a previsioni attendibili, che in ogni caso restano previsioni.

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