Malena

Di Simone Fortunato
17 Novembre 2000
di Giuseppe Tornatore Con Monica Bellucci, Giuseppe Sulfaro Voto: 3

Nella primavera del 1940, mentre Mussolini dichiara guerra a Francia e Inghilterra, un ragazzino (G. Sulfaro) si innamora della donna più desiderata del paese: Maddalena detta Malèna (M. Bellucci).

Imbarazzante ultimo film del sempre più bolso Giuseppe Tornatore, che dopo i passi falsi de L’uomo delle stelle (brutto) e La leggenda del pianista sull’oceano (brutto e noioso), cerca di rinverdire i fasti del lontano Nuovo Cinema Paradiso (Premio Oscar 1988), con una storia dal sapore antico, d’amore e di sale cinematografiche. Il risultato è sconcertante: sceneggiatura inesistente, dialoghi risibili, una ricostruzione storica grossolana (i fascisti sono tutti dei repressi, potenzialmente maniaci, possibilmente viscidi). Sono solo alcuni degli elementi che condannano all’oblio perpetuo un film già ripetitivo dopo pochi minuti. Se, poi, si aggiungono attori appena sufficienti (il giovane Sulfaro è spontaneo ma antipatico), volgarità gratuite e un Morricone al peggio di sempre, allora si sfiora il disastro. A metà strada tra Quel gran pezzo dell’Ubalda e i famigerati Vanzina, Malèna, una super-produzione costata 40 miliardi e (ahimé!) già venduta all’estero, è il punto più basso della carriera di un ex-Pemio Oscar, ex-Autore, ex-promessa del Cinema italiano. Unica consolazione: la Bellucci che tiene la bocca cucita. Per fortuna solo quella.

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