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A un anno dalla morte di Mahsa Amini il regime è ancora forte in Iran

Di Simone Cantarini
16 Settembre 2023
Il 16 settembre 2022 la polizia della Repubblica islamica uccideva la giovane, colpevole di aver portato male il velo. Il governo si è indebolito, ma è anche riuscito a disinnescare le rivolte, dichiara a Tempi l'analista Nima Baheli
Protesta a Istanbul contro l'uccisione in Iran di Mahsa Amini

Un anno fa moriva, dopo essere stata arrestata dalla famigerata Gasht-e-Ershad, la polizia morale iraniana, la ventiduenne di etnia curda Mahsa Amini. La sua colpa era stata quella di aver indossato in modo “non conforme” l’hijab, il velo con cui le donne – iraniane e non – devono coprirsi il capo per poter circolare nell’Iran degli ayatollah. La morte della giovane curda ha scatenato la più vasta e lunga ondata di proteste mai registrata in Iran dalla rivoluzione islamica dell’ayatollah Ruhollah Khomeini del 1979, portando migliaia di persone a manifestare in quasi ogni città dell’Iran. Cosa resta oggi di una contro-rivoluzione e di un regime che era stato quasi dato per morto nelle fasi più intense delle proteste?
«Il regime islamico ha resistito»
Intervistato da Tempi, l’analista geopolitico Nima Baheli spiega che a un anno esatto dalla morte di Mahsa Amini le problematiche che portarono alle proteste restano le stesse, mentre il regime, seppur indebolito, ha resistito. ...

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