I Magi trovarono quel che stavano cercando

Di Egisto Mercati
06 Gennaio 2022
Chiesero in giro se in quei giorni era accaduto qualcosa di strano. E la gente, meravigliata e stranita, parlò di un posto in cui era nato un bambino
Presepe vivente di Agliate (Mb), dicembre 2020
Presepe vivente di Agliate (Mb), dicembre 2020

Ne avevano parlato tra loro come erano soliti fare. Il cielo era il libro su cui fissavano gli occhi investigando sui movimenti astrali. Erano attratti da quelle congiunzioni che avevano il sapore di misteri nascosti. Li chiamavano Magi, come si addice ai sapienti che studiano i cieli per capire di più il segreto delle cose lontane. Il bagliore delle stelle li faceva trasalire, sorpresi da quell’improvviso accadere. Uno strano presagio, mai avvertito prima di allora, li scosse dal loro abituale silenzio. Parlò Melchiorre per primo e disse cose di cui anche Baldassarre e Gaspare sentivano l’eco confuso nell’intimo del loro cuore.

Seguendo le stelle

Per tutta la loro vita avevano cercato e atteso senza saperlo un segno dal cielo. Conoscevano la lingua dei segni, ma un segno così apparve unico, quasi perentorio: chiedeva loro di muoversi ed essi si misero in viaggio.

Da quelle terre della Mesopotamia, lungo piste forse mai battute, sui loro cammelli più avvezzi a traversare i deserti, si mossero seguendo le stelle. Per lunghi giorni in silenzio, forse dei mesi, andarono senza ancora sapere verso dove, ma capirono che non potevano più tornare indietro.

A tratti ebbero paura di avere osato troppo, di essersi fidati dei segreti del cielo, di una fatica resa vana da una meta che appariva ignota e lontana, ma la curiosità desiderosa del vero fu come la goccia di un’acqua che disseta dall‘arsura e ricrea il vigore dell’animo.

L’inesorabile Presenza

Finalmente la traccia di luce che seguivano divenne più chiara, vivida, unica. Arrivarono che era notte fonda ad una città, Gerusalemme e da lì, il giorno dopo, poco distante, ad un piccolo paese di pastori, Betlemme.

Chiesero in giro se in quei giorni era accaduto qualcosa di strano. E la gente, meravigliata e stranita, parlò di un posto adibito al ricovero di animali in cui era nato un bambino che i pastori, gli umili, i semplici di cuore erano andati a vedere. Anche i re Magi andarono portando i loro doni.

Come videro il bambino accanto a sua madre e suo padre, furono pieni di meraviglia e si prostrarono a terra. Allora capirono cos‘era accaduto. L‘evidenza della carne di Dio bambino fece loro trattenere il fiato e compresero in un attimo che era cambiato il mondo, erano cambiati loro.

Iniziò così, inesorabile, l‘esserci di una Presenza carica di compassione.

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1 commento

  1. ROBERTO SMACCHIA

    Bravissimo Egisto, hai scritto qualcosa di molto profondo e intensamente poetico. Mi sono sempre ricordato di te e di quando ci si trovava a degli incontri importanti. Roberto Smacchia

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