Madagascar, i perché di un disastro economico

Di Rodolfo Casadei
16 Maggio 2002
Nonostante le abbondanti risorse idriche, agricole e turistiche e l’assenza di pressione demografica

Nonostante le abbondanti risorse idriche, agricole e turistiche e l’assenza di pressione demografica (la densità è di appena 27 abitanti per kmq). Il Madagascar è uno dei paesi più poveri del mondo: 188° su 206 con 250 dollari pro capite nella classifica del reddito in dollari correnti del 2000, e 191° su 207 con 820 dollari pro capite nella classifica del reddito a parità di potere d’acquisto. è uno dei pochi paesi del mondo che nella serie storica 1965-1998 ha registrato una crescita media annua negativa: -1,8 per cento del Pil pro capite nei 33 anni anni presi in esame.

La pianificazione economica centralizzata del periodo 1975-1990 e la privatizzazione delle risorse dello Stato nel decennio successivo spiegano solo in parte l’arretratezza economica del Madagascar. Altrettanto importante è il peso della cultura locale, centrata sul culto dei morti: molte terre fertili non possono essere seminate perché aree sacre ospitanti antichi cimiteri; molte giornate lavorative vanno perdute per lutti, funerali e celebrazioni dei defunti che vanno avanti per settimane.

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