Mio caro Malacoda, oggi voglio essere evangelico. La cosa ti potrà forse sorprendere, ma richiamarsi al Vangelo è da tempo una delle diavolerie più diffuse. Tu conoscerai senz’altro il detto o il convincimento diffuso secondo cui “il diavolo opera nel nascondimento”. Conoscerai anche il detto evangelico: «Ciò che ora vi dico di nascosto, proclamatelo apertamente; ciò che vi sussurro all’orecchio, gridatelo dai tetti». Ecco, questo voglio fare!
Forse esagero, forse la mia non è proprio un’azione meritoria del Paradiso, ma sono pur sempre un demonio. Potrei invero accontentarmi di applicare il vantato principio della trasparenza, del diritto a essere informati che lettori ed elettori hanno, del “vogliamo sapere tutto” con cui si pretendevano le sbobinature delle telefonate intercettate al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ma il gusto di apparire un campione della verità, tutta la verità, nient’altro che la verità mentre si fa una delazione non me lo voglio negare.
Ho esagerato, quello che sto per rivelarti non è un segreto, ma una notizia semplicemente non sbandierata, bisogna andare a cercarsela. Mi ha messo sulle sue tracce un’intervista dell’onorevole Giorgio Stracquadanio, ex deputato berlusconiano in attesa di candidatura nelle liste del presidente del Consiglio italiano, il senatore a vita Mario Monti. Attesa delusa e confessata in un’intervista a Fabrizio d’Esposito, penna inzigatrice del Fatto quotidiano. Dice Stracquadanio al d’Esposito che la parte del leone nella formazione delle liste di “Scelta civica – Con Monti per l’Italia” l’ha fatta il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il ministro Andrea Riccardi. Dice a un certo punto Stracquadanio: «Riccardi ha riempito le liste di suoi candidati a scapito di Italia Futura. Dopo le elezioni scoprirete che Sant’Egidio potrà fare, sulla carta, gruppi propri al Senato e alla Camera». Sia vera o no questa previsione, mi sono chiesto: ma da dove deriva tutto questo potere di Riccardi? Certo dalle sue frequentazioni vaticane, anche molto esibite ma mai verificate alla prova dei fatti, dall’intensa attività di pubbliche relazioni della Comunità di Sant’Egidio nel bel mondo intellettuale e politico romano.
Ma i voti? Qual è il potenziale elettorale che Riccardi può garantire a Mario Monti? In risposta a questa domanda non è presentabile un dato storico, un candidato proveniente dalle file della comunità non si è mai messo alla prova, e una verifica sarà difficile anche dopo le elezioni politiche (con il Porcellum si “sale” in Parlamento in base a quanto si è “saliti” nelle prime posizioni della lista, niente preferenze). C’è un solo dato che permette di farsi un’idea del reale seguito di Sant’Egidio: è il numero di coloro che, senza nessun aggravio economico, hanno destinato il loro 5 per mille alla comunità trasteverina. Nel 2010, in tutta Italia, sono stati 11.200.
Serve un termine di paragone? I sostenitori di Emergency sono stati 363.070, quelli delle Acli 215.716, del Movimento cristiano lavoratori 98.785, dei Salesiani di Valdocco solo a Torino 30.923. Ma forse Riccardi è come Cuccia, i voti lui non li conta, li pesa, anzi li fa pesare.
Tuo affezionatissimo zio Berlicche