L’ultimo stadio dell’Europa

Di Fred Perri
08 Novembre 2001
Certo che il mondo va al rovescio. Un governo di centrodestra decide di non voler costruire un aereo militare da trasporto insieme con altre nazioni europee, e a un’opposizione di centrosinistra viene lo sturbo.

Certo che il mondo va al rovescio. Un governo di centrodestra decide di non voler costruire un aereo militare da trasporto insieme con altre nazioni europee, e a un’opposizione di centrosinistra viene lo sturbo. Non sempre l’Europa è buona. Nel calcio, ad esempio, complessivamente, siamo meglio noi, risultati a parte (come diceva un mio filosofo di riferimento, Shel Shapiro, “non sempre si può vincere”). Il mio povero corpo, già sfasciato di suo, si sta riprendendo a stento dall’esperienza di Glasgow, dove, nello stadio del Celtic, mi hanno stivato in una tribuna per gnomi delle Highlands. L’altra sera sono stato a Venezia, orrida città già di suo e con uno dei peggiori stadi d’Italia. Mi sembrava il paradiso. Meglio il peggior stadio italiano del miglior stadio inglese (e anche francese e tedesco). Always, miei cari. Morale: se fanno gli stadi come gli aerei, allora teniamoci i nostri stadi e restiamo con i piedi per terra, che, tra l’altro, volare è contro natura.

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