ULTIMA UDIENZA. Ieri Benedetto XVI ha salutato tutti i fedeli, tenendo l’ultima udienza generale a San Pietro davanti a 150 mila persone. «Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima udienza generale del mio pontificato» ha detto Ratzinger, subito investito da un boato di applausi. «Grazie di cuore, sono veramente commosso e vedo la Chiesa viva e penso che dobbiamo dire grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona anche se è inverno!».
PER IL BENE DELLA CHIESA. Poi le parole per spiegare ancora una volta la decisione presa di rinunciare al pontificato: «Il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. In questi ultimi mesi ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi».Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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