Luigi, cuore napoletano trapiantato a Bergamo, ha vinto: Andy Carroll era il campione misterioso

Di Emmanuele Michela
18 Giugno 2012
Cresciuto a Novara, ingegnere nelle terre della Dea e fidanzato con una juventina: la dura vita di chi al Nord ha il Napoli nel cuore.

Il profilo del giocatore pubblicato sabato era Andy Carroll, attaccante dell’Inghilterra che con la sua rete aveva aperto le danze contro la Svezia. Ecco il vincitore, Luigi Ferrara. Domani on-line un nuovo profilo.

Quando Maradona portava un milione di napoletani in strada a festeggiare il primo scudetto, lui era un bambino di pochi anni. Non si ricorda nulla di quel successo Luigi Ferrara, fresco vincitore del campione misterioso, anche perché quando aveva pochi mesi la sua famiglia si trasferì da Scafati a Novara. Ma la bandiera azzurra gli è sempre rimasta nel cuore, senza mai confondersi con quella della squadra locale piemontese. Sabato è stato il più veloce a scrivere la mail: “Andy Carroll” era il nome del campione misterioso oggetto del gioco di Tempi per gli Europei. «Avevo capito che era inglese, e avevo capito che era uno giovane. Allora, ho preso la cifra dei gol di due anni fa, 19, e l’ho confrontata con le classifiche cannonieri. E così sono arrivato al giocatore del Liverpool».

Laureato in Ingegneria, la vita di Luigi è segnata da tante piccole lotte per difendere il suo sangue napoletano. La prima è quella con la futura moglie, che alle maglie azzurre partenopee ha sempre preferito quelle bianconere torinesi: «E ti lascio immaginare quanto dura sia per un napoletano stare con una juventina!» La seconda, quella con i nuovi colleghi: Ferrara lavora infatti da qualche anno in un’azienda nel bergamasco, terre tutt’altro che confortevoli per chi alle incornate di German Denis preferisce i numeri di Cavani e Hamsik. Ma con i colleghi ha imparato ormai a convivere: a loro perdona qualche battuta sui divari tra nord e sud, ben sapendo che quest’anno «sul campo siamo stati di gran lunga superiori noi». E poi, finalmente, lo scorso maggio Luigi ha potuto godersi il primo trofeo del suo Napoli: la foto della Coppa Italia alzata da Cannavaro e compagni gli dà il buongiorno ogni mattina quando accende il cellulare, e fa passare in secondo piano gli sfottò che volano in ufficio.

Per quanto riguarda invece il calcio giocato, Luigi non è mai stato un calciatore serio. Un po’ i piedi storti, un po’ lo scarso fiato… E così nei tornei con gli amici si è riciclato come portiere: «È un ruolo straordinario, anche un po’ da matti. Ci vuole secondo me anche una certa preparazione psicologica: un errore può costarti carissimo, più di qualsiasi altro ruolo».

Tra i preparativi per il matrimonio, il lavoro a Bergamo e i tornei aziendali, riesce a trovare anche il tempo per guardarsi questi Europei. E sulla partita dell’Italia di stasera è un po’ scettico: «La vedo dura. Non temo tanto il biscotto, quanto l’Irlanda: se la squadra del Trap riesce a mettere un decimo dell’orgoglio dei suoi tifosi, siamo spacciati». Comunque andrà stasera per gli uomini di Prandelli, l’intera competizione lo sta entusiasmando: «Che spettacolo! Alcune partite sono state davvero strepitose: ieri sera Portogallo-Olanda è stata fantastica, mentre venerdì mi sono goduto la bellissima vittoria dell’Inghilterra contro la Svezia». Ecco perché gli è venuto in mente Carroll.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.