Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Spettacolo

L’Oscar dell’inclusione è una cacchiata pazzesca

Dalla Notte del 2016 si apprende che i bianchi, gli eterosessuali e i ricchi sono tutti cattivi e inquinano. E che la statuetta dell'Oscar è la rappresentazione dell'uomo perfetto (con le mani a posto e senza pene)

Caterina Giojelli
06/03/2018 - 3:00
Spettacolo
CondividiTwittaChattaInvia



Ci aspettavamo gli immancabili pippotti dell’élite liberal che con l’Oscar in mano e i vestiti neri da 20 mila petroldollari avrebbe dato del branco di miserabili suini trumpisti, razzisti, maschilisti, omofobi e sessisti a tutto il genere maschile. Invece hanno vinto il sindacato e l’uomo nudo senza cacchio.
Assodata l’equazione “discorso più applaudito agli Oscar” uguale “manifestazione di coraggioso dissenso”, al Dolby Theatre di Hollywood una Frances McDormand salita sul palco per ritirare la statuetta come migliore attrice di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri – dopo aver ringraziato il marito Joel Coen e il figlio adottivo Pedro seduti in platea, «due maschi cresciuti da veri femministi» – ha infatti esordito: «Posso avere l’onore di vedere tutte le donne che hanno ricevuto una nomination alzarsi insieme a me? Meryl (Streep, ndr), se lo fai tu lo faranno tutte. Guardatevi attorno tutti, guardatevi attorno signore e signori. Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare. Non parlateci di questa cosa alle feste di stasera. Invitateci nel vostro ufficio tra un paio di giorni o venite al nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho solo due parole per voi stanotte, signore e signori: inclusion rider». I-n-c-l-u-s-i-o-n r-i-d-e-r: il riferimento è a una clausola nota agli addetti ai lavori del cinema che gli attori possono inserire nei loro contratti per garantire la presenza di donne, neri, Lgbt, disabili e tutte le categoria sottorappresentate tra gli attori e il personale che lavora a un film. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è un film eccezionale, cosa ci sia di eccezionale da meritare “ovazione”, “bridivi”, “applausi” dalla stampa è presto detto: nell’era del #metoo, di Time’s Up, del dopo Weinstein, per intenderci, l’uguaglianza è diventata un esercizio di serietà che abbisogna delle sue Camusso per evitare il rinculo.
Appurato dalla Notte del 2016 (ribattezzata “gli Oscar dell’impegno politico”) che i bianchi sono tutti cattivi («non protestavamo per i White People’s Choice Awards perché avevamo cose più importanti per cui protestare, eravamo troppo impegnati a essere stuprati e linciati per occuparci di chi vinceva per la miglior fotografia», Chris Rock), che gli eterosessuali sono tutti cattivi («Sto qui davanti a voi stanotte orgogliosamente da uomo gay e spero che potremo essere tutti uguali un giorno», Sam Smith), che i ricchi sono tutti cattivi («non votate per candidati che prendono soldi dalle grandi banche, dal petrolio o da strani miliardari», Adam McKay) e che i cattivi inquinano («non diamo il pianeta per scontato», Leonardo di Caprio), ora il terremoto molestie sembra celebrare ed esortare alla rappresentanza e all’inclusione. Sì, non c’era quel molestatore di Casey Affleck, sì ci sono state le accusatrici di Weinstein Ashley Judd, Salma Hayek e Annabella Sciorra insieme sul palco per il movimento Time’s Up, sì i giornali hanno titolato che Daniela Vega, prima trans a salire sul palco come presenter «ha fatto la storia degli Academy Awards», e sì, ci sono stati i cineasti definiti «spiriti inarrestabili che hanno preso a calci in culo e hanno rotto le percezioni distorte contro il loro genere, razza ed etnia, per raccontare le loro storie», ci sono state perfino le bag con gli eleganti spray al peperoncino antiaggressione. E c’è stato anche il manifesto, La forma dell’acqua, quattro riconoscimenti tra cui l’Oscar come miglior film con quella sua trama alla Bella e la Bestia, dove però la bella è muta, la bestia è una bestia, gli amici buoni della buona bella e buona bestia sono un omosessuale e una donna nera e obesa e i cattivi sono tutti bianchi e quindi ontologicamente cattivi perché non sia mai che la favola oggi resti un esercizio di frivolezza morale e non di serietà (vedi sopra).
Ma soprattutto c’è stato Jimmy Kimmel, conduttore della serata, che non solo nel suo discorso introduttivo ha avuto parole per il nostro italianissimo film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome: «Non facciamo film come questo per i soldi, ma per indisporre Mike Pence», ma che avvicinandosi alla scultura a misura naturale della statuetta più agognata ha spiegato che «Oscar è l’uomo più amato e rispettato di Hollywood. E c’è una buona ragione. Guardatelo. Tiene le mani là dove si possono vedere. Non dice mai una parola rude. E, soprattutto, cosa molto importante: lui non ha un pene». Oscar non ha un pene! Per dirla alla Jodi Foster: «È un nuovo giorno a Hollywood».
Sarà anche un giorno nuovo a Hollywood ma permetteteci di dire che almeno quello su Oscar è un film che abbiamo già visto. Noi, donne pallose ma virtuose che nel 1999, quando cioè l’èlite liberal riservava i suoi “omg” a Weinstein stravincitore col suo romanticissimo Shakespeare in Love, già cantavamo grazie a quel profeta di speranza chiamato Elio e le storie tese:
«Venisse un uomo tutto nudo e senza cacchio
/ che si fermasse a casa mia tutta la vita,/ tutta la vita con lui nudo e senza cacchio/ senza l’assillo di un contatto che ti fa sudare.
/ Perché anche un uomo ricco, bello e intelligente
/ non ha bisogno a tutti costi del suo cacchio.
/ Non sarò campana per il suo batacchio,/ perché egli è nudo e senza cacchio». L’Oscar dell’inclusione è una cacchiata pazzesca.
Foto Ansa

LEGGI ANCHE:

Belfast di Kenneth Branagh

Abbiamo tutti bisogno di un Angelo Rosso in bianco e nero 

2 Aprile 2022

Senza Trump a cui sbattere in faccia gli Oscar dell’inclusione che gusto c’è?

27 Aprile 2021
Tags: oscarweinstein
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Belfast di Kenneth Branagh

Abbiamo tutti bisogno di un Angelo Rosso in bianco e nero 

2 Aprile 2022

Senza Trump a cui sbattere in faccia gli Oscar dell’inclusione che gusto c’è?

27 Aprile 2021
Charlize Theron in una scena del film The Old Guard

Ve la do io la vecchia guardia

14 Ottobre 2020

Finkielkraut: l’antirazzismo è «una camicia di forza al pensiero libero»

25 Settembre 2020

Tutti scandalizzati con l’Academy (a scoppio ritardato)

11 Settembre 2020
Una scena del film Parasite

Bello “Parasite”. Ma così cinico che è perfetto per gli Oscar

12 Marzo 2020

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Il centro è troppo ristretto per diventare l’ago della bilancia
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il cardinale Jozef Tomko, collaboratore di sette papi
    Angelo Bonaguro
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Pian della Tortilla, Novella degli scacchi, Le campane di Nagasaki
    Miber
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Amici e lettori in Sardegna, sabato a Sassari si ricorda Luigi Amicone

11 Agosto 2022
Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist