Tentar (un giudizio) non nuoce

Lo sviluppo si costruisce dal basso

Di Raffaele Cattaneo
17 Maggio 2025
Un “modello lombardo” per la cooperazione internazionale allo sviluppo. Un tavolo per far crescere i territori e i Paesi più svantaggiati e costruire la pace
(Foto Ansa)

Questa settimana ho partecipato a Roma a Codeway Expo, la manifestazione dedicata ai progetti e alle iniziative nel campo della cooperazione allo sviluppo.

La Regione Lombardia era presente con un proprio stand, insieme alle reti delle nostre organizzazioni non governative (ONG) e della società civile (OSC). Durante la manifestazione abbiamo organizzato un seminario dal titolo “Innovare con il territorio”, con un sottotitolo ancora più eloquente: “Il modello Lombardia tra partecipazione multiattori e cooperazione decentrata allo sviluppo”.

È stata l’occasione per illustrare pubblicamente il lavoro avviato un paio d’anni fa, con l’obiettivo di coinvolgere nei progetti di cooperazione allo sviluppo non solo le ONG e le OSC — gli “specialisti” del settore — ma tutto il sistema lombardo.

Per contribuire concretamente allo sviluppo internazionale, in particolare in Africa, è infatti necessario mettere in campo gli stessi attori che hanno reso possibile lo sviluppo nei nostri territori: le imprese, le realtà sociali, le istituzioni della conoscenza come università ed enti di formazione, e le istituzioni territoriali, come Regioni e Comuni.

Superare le difficoltà

Da questa consapevolezza è nato in Lombardia il Tavolo Multiattori della Cooperazione Internazionale, che ha visto la partecipazione congiunta delle nostre ONG e OSC, delle imprese e delle loro associazioni, delle università, degli enti di formazione, dei sindacati, dei centri di ricerca e dei rappresentanti degli enti locali.

Tutti sono stati chiamati dalla Regione a costruire insieme proposte e progetti di sviluppo territoriale che, partendo dalle domande e dalle esigenze dei Paesi destinatari, su basi paritarie, potessero valorizzare le competenze di ciascuno. Superando le difficoltà di soggetti abituati a parlare “linguaggi” diversi, si è avviato un dialogo che ha permesso di integrare obiettivi e modalità di lavoro, per uno scopo condiviso.

Tutto questo in stretta collaborazione con il Governo, in particolare con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la cui Direzione Generale — sotto la guida del Ministro Tajani, del Viceministro Cirielli e del Direttore Generale Stefano Gatti — sta dando un nuovo impulso alla cooperazione italiana.

Ucraina, Kenya, Mozambico, Tanzania, Tunisia

Come ho già avuto modo di sottolineare anche da queste pagine, la cooperazione allo sviluppo è la forma delle relazioni internazionali che più contribuisce alla pace. Non in modo astratto, ma creando le condizioni reali per far crescere i territori e i Paesi più svantaggiati, attraverso una collaborazione che costruisce ponti, non innalza muri. Una cooperazione che si radica nei valori più autentici dell’umanità: la solidarietà, l’aiuto reciproco — soprattutto verso chi ha più bisogno — l’amicizia tra i popoli, la collaborazione tra pari.

La Lombardia non può e non vuole restare indietro su questa strada. Al contrario, il nostro obiettivo è quello di tornare ad essere una punta di diamante della solidarietà internazionale: uno strumento concreto per affrontare e risolvere alcune tra le questioni più urgenti che ci coinvolgono, come la gestione dell’immigrazione e l’integrazione delle comunità straniere.

La cooperazione internazionale nasce dalla consapevolezza che lo sviluppo si costruisce dal basso, sul territorio, e richiede davvero la partecipazione di tutti gli attori. Non si impone dall’alto – neppure da parte degli Stati o degli organismi internazionali – perché questo rischia di produrre forme, anche sofisticate, di assistenzialismo.

I progetti che stiamo preparando e realizzando con il contributo di tutti questi soggetti, in Ucraina, in Kenya, in Mozambico, in Tanzania, in Tunisia e in tanti altri Paesi del mondo, sono un fiore all’occhiello del nostro lavoro sul fronte internazionale, e rappresentano il contributo più autentico che possiamo offrire alla pace e alla prosperità per tutti.

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