
L’Italia dei valori aggiunti
«Una pessima partenza: Vittorio Sgarbi ha una visione elitaria della cultura», dice Giovanna Melandri all’Unità. Quante volte bisogna ripeterlo. Quest’estate la cultura non va elitaria, ma a pois. *** «Abbiamo fatto cose meritevoli, ma non di sinistra», dice Cesare Salvi al Corriere della Sera. Una mezza verità. Non tutte le cose non di sinistra sono meritevoli. *** «La televisione deve essere come l’acquedotto», dice Enzo Biagi alla Repubblica. Ed è evidente a chi toccherebbe il controllo dell’acqua calda, con continue scoperte e riscoperte di quest’ultima. *** «Facemmo anche aspre critiche nei confronti delle scelte del governo cinese di entrare nell’Organizzazione mondiale del commercio», dice Ramon Mantovani a Liberazione. E Pechino tremò. *** «Non è ancora completamente definito il mondo dei nostri valori», dice Luciano Violante al Corriere della Sera. Interesserebbe molto, intanto, sapere se nel mondo dei valori dell’ex presidente della Camera sono ancora centrali le manette. *** «Che dire? Con i ronzini non si fanno i gran premi», dice Gavino Angius all’Unità. Non è un improvviso scatto di autocoscienza, non sta parlando del gruppo Ds al Senato, si riferisce al governo di centrodestra. *** «I veri grandi giornalisti si vergognano dell’arroganza», dice Joseph Levyveld, direttore uscente del New York Times, alla Stampa. Si riferisce, naturalmente e strettamente, ai giornalisti americani. *** «Più piccola è la bottega, più le esigenze di sopravvivenza prevalgono sulle esigenze di rappresentatività», così il Manifesto riporta una frase di Giuliano Amato. C’è, poi, il dramma di quando si lascia la bottega aperta come successo ai Ds. È allora che si vede proprio di tutto. *** «I nostri elettori ci hanno dato un mandato preciso», Il Giorno riporta una frase di Antonio Di Pietro, i cui elettori gli hanno dato il mandato preciso di starsene fuori dal Parlamento. *** «Voglio partecipare al tavolo del Dpef», Liberazione riporta questa frase di Roberto Maroni. Mi raccomando il Dpef fateglielo leggere due e tre volte, anche ad alta voce, prima di farglielo firmare. *** «Piaccia o non piaccia siete un valore aggiunto», Il Corriere della Sera riporta questa frase di Pietro Folena rivolta al movimento di Antonio Di Pietro: l’Italia dei valori aggiunti, quasi appiccicati. *** «Bisogna vivere questo trauma elettorale come un’occasione di crescita», La Repubblica riporta questa frase di Grazia Francescato. Con “la prossima occasione di crescita”, nessuno si ricorderà più dei Verdi.
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