Forse per vendicarsi dello sgarbo fatto dall’Italia, che prima ha annunciato che i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sarebbero tornati in India allo scadere del permesso di rientrare in patria per votare e poi ce li ha rimandati con tante scuse, la Corte Suprema dell’India ha disposto oggi di affidare alla Nia, la polizia antiterrorismo indiana, le indagini sul duplice omicidio di cui sono accusati i due fucilieri di Marina. Lo riferisce l’emittente televisiva Ndtv sul suo sito internet. Le obiezioni dell’Italia, dunque, non sono state prese in considerazione.
LA VICENDA. I due marò sono stati arrestati il 15 febbraio dello scorso anno con l’accusa di avere ucciso due pescatori scambiando il loro peschereccio per una barca di pirati. Secondo alcune testimonianze raccolte nel libro di Fausto Biloslavo, i due in realtà avrebbero sparato in acqua. La nave Enrica Lexie, dove i due prestavano servizio, si trovava in acque internazionali, per questo l’Italia sta chiedendo all’India che riconosca che la giurisdizione per giudicare Latorre e Girone non è dei suoi tribunali.