
L’imbarazzo a distanza, cose che succedono solo davanti alla tv
Il sabato sera. I liceali si riversano sulle strade, nei locali, in piazza. La settimana scolastica è finita, è tempo di divertirsi prima che sia di nuovo lunedì. Gli universitari chiudono i libri alle 20 e vanno a mangiarsi una pizza nel ristorante più economico della città, un’allegra brigata rumorosa tra ellissi, statistiche, malattie dai nomi impronunciabili. Gli amici di vecchia data si ritrovano a cena, per raccontarsi la settimana e le magagne dei figli, che giocano nell’altra stanza. E poi ci sono quelli che, cascasse il mondo si guarda Maria De Filippi, la signora del sabato sera. C’è posta per te è un programma televisivo che non lascia scampo: se ti piace, devi vederlo ogni settimana, seguendo una specie di rito collettivo armato di fazzoletti (almeno due pacchi), se non ti piace è lo zapping che ti frega. Capiti su Canale 5 e la vedi lì, in piedi, che va avanti e indietro e con una voce monocorde racconta una storia che farebbe piangere persino i moai dell’Isola di Pasqua.
L’ARTE DI MARIA. Sono bastati due secondi e sei lì, ad ascoltare la storia. In un attimo spunta il vip di turno, arrivato giusto in tempo per rendere felice il destinatario dell’invito di Maria. È imbarazzato, non sa che fare, si nasconde dietro la busta e ascolta i due lati dello studio che si parlano. Da una parte c’è un lui o una lei speranzoso, dall’altra il fidanzato, marito, amico, fratello, deluso, arrabbiato, stizzito, che Maria inizia a lavorare sui fianchi, per convincerlo a cambiare idea. E dove non arriva lei spunta il vip, che non è mica abituato a fare queste cose strappalacrime, ma gli tocca pure questo (leggere alla voce cachet). E dove non arriva il vip, arrivano i bambini. Una schiera, una marea di bimbi bellissimi, attori indefessi in grado di far salire il grado di empatia con i protagonisti a livelli inimmaginabili. E la lacrima scende imperterrita, anche contro la nostra volontà.
L’IMBARAZZO. Ma poi arriva un momento in cui, ancora con il fazzoletto in mano e l’espressione di disapprovazione di nostro marito, non riusciamo più a guardare. Diamo un occhio al cellulare, ci alziamo per prendere un po’ di acqua, togliamo l’audio. Si chiama imbarazzo e solo la tv può provocarlo a distanza. Per esempio quando un ospite internazionale varca la soglia dello studio e viene accolto da ululati di signore di mezz’età che urlano il suo nome e lui, che ha recitato nel Padrino, Gli intoccabili, Ocean’s Eleven deve stare al gioco perché l’avranno pagato profumatamente ed è suo compito stare lì ed essere il regalo perfetto per una conduttrice che non ha parlato sempre bene dei programmi della sua amica e quindi forse per sdebitarsi vi si presenta ormai regolarmente. I siparietti si sprecano e l’ignaro ospite internazionale non sa più che pesci pigliare e chissà se dentro di se avrà pensato: «Ma chi me l’ha fatto fare?», mentre su migliaia di divani italiani gli spettatori arrossiscono vertiginosamente. Meglio uscire a cena il prossimo sabato sera.
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