Liga, Premier e Bundes. La solitudine al vertice

Di Emmanuele Michela
18 Dicembre 2012
Se la Juve è già campione d'inverno con 7 punti di vantaggio, all'estero la situazione appare poco diversa: Man Utd, Barça e Bayern dominano i rispettivi campionati (con la complicità delle inseguitrici)

Se in Italia il campionato sembra già finito, simile è la situazione negli altri campionati europei. In Serie A la Juve vola al primo posto con sette punti di vantaggio e, complici gli stenti delle inseguitrici, è già campione d’inverno con due settimane d’anticipo. Ma i bianconeri non sono l’unica squadra che sta ammazzando il campionato: anche all’estero a far da padrone sono super-corazzate ben lanciate al vertice della classifica con distanze enormi verso le inseguitrici.

VILLANOVA COME GUARDIOLA. C’era da aspettarselo d’altronde che in Spagna il Barcellona avrebbe fatto di tutto per imporre il suo ritmo, elevandosi a padrone della Liga in rapido tempo. Qualche perplessità ci poteva essere solo sul cambio in panchina, sebbene Villanova conoscesse a menadito lo stile di gioco di Guardiola e c’era da aspettarsi che avrebbe fatto di tutto per replicarlo (ma non che addirittura avrebbe fatto meglio). Quella era la sola novità: per il resto il gruppo era il solito di Messi, Xavi e Iniesta, eterni rivali delle sfide al Real. Già, proprio le Merengues: se il Barça naviga tranquillo +9 dalla seconda è anche grazie alle defiance degli uomini di Mourinho, gli unici che ci si aspettava potessero far fronte ai catalani, e che invece stanno a guardare a -13. Meglio ha fatto l’Atletico Madrid di Simeone e Falcao, secondi, squadra che però non appena si è scontrata con la capolista ha saputo incassare senza difendersi, rimediando un perentorio 4-1. Troppo netta la differenza con chi sta dietro, costretto a fare un campionato alternativo per giocarsi al massimo il secondo posto.

UNITED PADRONE IN PREMIER, SPERANDO DI NON FARE COME UN ANNO FA. Sembra lo stesso scenario della Premier: qui la fascia di miss è tutta per il Manchester United, +6 dai rivali del City, +13 dal Chelsea (che però ha una partita in meno). Merito indiscusso va alla coppia d’attacco Rooney-Van Persie, al bel gioco che Ferguson al 26esimo anno all’Old Trafford non si è ancora stancato di insegnare ai tanti ragazzini che vestono la maglia rossa, a un gruppo ben consolidato e cinico, ottimo a difendersi e preciso nel ripartire e segnare. Doti che mancano alle altre, specie ai concittadini del City: parevano gli unici in grado di reggere il ritmo imposto da Fergie, invece con la sconfitta di settimana scorsa si sono ritrovati a -6. Dietro rischia di formarsi il vuoto: il Chelsea non si è ancora ripreso dall’esonero di Di Matteo, l’Arsenal è come Cimabue, che fa una cosa e ne sbaglia due, il Tottenham inizia a sentire solo adesso i frutti della cura Villas Boas mentre tutte le altre sorprese (Everton, WBA, West Ham…) si sono sgonfiate strada facendo. I più attenti ricorderanno che un anno fa i Red Devils godevano di un vantaggio simile addirittura ad inizio aprile, salvo poi ritrovarsi dietro al City all’ultima di campionato. È vero, nel calcio (specie inglese) tutto può accadere, ma certamente ritrovarsi già a Natale con 6 punti di vantaggio è una circostanza che Ferguson mai avrebbe avuto il coraggio di sognare.

BAYERN SOLITARIO, DIETRO IL BORUSSIA LANGUE. Se i dondolii del Psg di Ibra stanno tenendo ancora aperta la Ligue 1 francese, dove i parigini condividono il primato insieme a Lione e Marsiglia, in Bundesliga si è tornati all’era della dominazione bavarese. Dopo due meisterschale volati a Dortmund, il Borussia per ora si è fatto vedere poco in campionato, concentrandosi soprattutto sulla Champions, e lasciando campo libero al Bayern Monaco: al giro di boa Ribery e compagni sono primi a 42 punti, sconfitti una sola volta e lontani 9 punti dal Bayer Leverkusen. Titolo già in mano agli uomini di Heynckes? È presto per dirlo, mancando ancora 17 giornate. Per ora però sguazzano tranquilli là davanti, con un ritmo che dietro han fatto poco per tenere. Come nel resto d’Europa.

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@LeleMichela

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