Liberato Claudio Colangelo ma Paolo Bosusco è ancora nelle mani dei maoisti
Finalmente libero dopo undici giorni di prigionia Claudio Colangelo, uno dei due italiani rapiti dai guerriglieri indiani. «Un’esperienza spaventosa – ha detto. Voglio tornare in Italia appena possibile». Paolo Bosusco, intanto, rapito assieme a Colangelo è ancora nelle mani dei maoisti-naxaliti. Claudio ha perso peso – il problema principale era il caldo ha dichiarato, ma sta bene, non ha mai avuto problemi di malaria, come invece era stato detto. Ha anche parlato del suo compagno di prigionia: «Paolo sta bene – ha detto appena è stato rilasciato -. Anche il morale è abbastanza alto. Spero che i rapitori capiscano che Paolo non ha niente a che fare con le loro accuse (Corriere, p.2)
A provocare il rilascio non è stato alcuno scambio: «Un atto di buona volontà», ha fatto sapere il leader dei rapitori. Sabyasachi Panda. In realtà, per il capo maoista della zona la situazione nelle ultime ore si era messa male, isolato e stretto tra il governo che gli chiedeva di liberare gli ostaggi e i suoi stessi dirigenti che non hanno condiviso l’iniziativa di rapire due stranieri. Sotto pressione Panda ha fatto un passo, la liberazione di Colangelo, che ora ha tutte le possibilità di riportare anche al rilascio di Bosusco. Colangelo è stato consegnato da Panda stesso a tre giornalisti indiani, i quali erano stati contattati venerdì dai maoisti e si erano recati nella regione di Kandhamal, nel centro di Orisa, giungla montuosa, dove era avvenuto i rapimento. Sabato mattina sono stati condotti nell’accampamento mobile del leader dove Panda ha dato loro un’intervista, durante la quale ha «concesso» la liberazione di Colangelo. Domenica mattina, dopo una lunga camminata, i giornalisti, i cameramen, alcuni maoisti che li scortavano e l’italiano sono arrivati alle auto che li aspettavano e sono tornati nel mondo libero. (Corriere, p.2)
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