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L’errore di chi a ogni elezione agita la minaccia delle fake news

Di Piero Vietti
07 Giugno 2024
I “troll russi” esistono ma non influenzano davvero il voto, e a parlarne troppo si fa il loro gioco. L’allarme su chi pubblica notizie false per minare la stabilità della democrazia spesso è ingigantito da chi teme un risultato non abbastanza progressista
Elezioni fake news
Cartelloni e manifesti elettorali a Torino, 03 giugno 2024 (foto Ansa)

Come da recente tradizione, prima di ogni elezione importante arriva l’emergenza fake news, con i media che rilanciano l’allarme della diffusione sulle piattaforme social di propaganda straniera volta a destabilizzare i paesi chiamati alle urne. Non fanno eccezione le Europee di questi giorni, come raccontato da Repubblica ieri in un articolo che dava conto di non ben precisati “controlli” fatti dalla Commissione Ue e dal Parlamento europeo che dimostrerebbero l’esistenza di una «guerra ibrida fatta a colpi di disinformazione e influenza sui partiti “antisistema”» con l’obiettivo di «delegittimare l’Unione Europea, rendere le sue istituzioni poco credibili dinanzi all’elettorato del Vecchio Continente e indebolire complessivamente l’Ue».
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In campo ci sono «l’artiglieria pesante della demagogia» e le «armi delle fake news» di Russia e Cina, sotto attacco soprattutto Germania, Francia e Italia. ...

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