Uno dei paletti imposti dal tribunale di sorveglianza all’affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi è che in questi mesi il leader di Forza Italia non usi toni eccessivi contro la magistratura. Dopo le dichiarazioni rese ieri dall’ex premier proprio rispetto alla sua condanna e alla misura che sconterà a Cesano Boscone, oggi si apprende che i magistrati di sorveglianza stanno vagliando tutte le dichiarazioni rilasciate ieri durante l’intervista a Piazzapulita su La7.
«SENTENZA USATA PER CACCIARMI DA SENATO». Il tribunale di sorveglianza nel dispositivo della sentenza ha specificato che, in caso di trasgressione del divieto di diffamazione dei magistrati, la pena è la revoca dell’affidamento (che in caso verrebbe trasformato in arresti domiciliari). Ma stamattina, malgrado questa notizia, Berlusconi non ha esitato a rilasciare una nuova intervista a Mattino 5: «La sentenza di condanna è stata un altro colpo, utilizzato per cacciarmi dal Senato e non farmi candidare per sei anni» ha detto, poi auto-definendosi «il leader del centrodestra e l’unico che riusciva a tenere insieme tutti i moderati». Sull’avversario politico Matteo Renzi, Berlusconi oggi ha detto: «Non è stato eletto dagli italiani. Al Senato si tiene in piedi con i nostri senatori, eletti con noi e che hanno tradito il mandato degli elettori, diventando stampella della sinistra».
«GRILLO È COME HITLER». Ma quella a Renzi non è stata l’unica stoccata, anzi quella più dura è stata riservata al leader del Movimento 5 stelle. Mentre il giornalista intervistatore gli mostrava foto di vari personaggi politici, chiedendogli un commento, Berlusconi si è soffermato in particolare su Grillo: «Gli italiani devono imparare ad avere paura di lui, perché Grillo lo si vede anche dal modo in cui organizza la sua setta. Mi fa ricordare personaggi come Robespierre oppure Marx e Lenin. Robespierre, voleva imporre uno Stato di virtù, ed è finito nel terrore, è finito con la ghigliottina. Marx, Lenin e Stalin diedero vita al regime comunista, il regime più accentratore, più criminale e sanguinario della storia. Grillo è il prototipo di questi signori, Hitler compreso».
NAPOLITANO. Poi Berlusconi nel corso dell’intervista è ritornato anche sulle dichiarazioni fatte ieri sul presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Il Capo dello Stato sa benissimo che la sentenza con cui mi hanno condannato in Cassazione è assolutamente infondata e ingiusta. Gli ho detto che, in quanto garante della Costituzione, lui dovrebbe sentire il dovere morale di darmi la grazia. Io non posso chiederla, se no, ammetterei di essere colpevole. Credo che sia una cosa che tutti possono capire». Il giornalista gli ha domandato se Napolitano non dovesse rimanere super partes: «Lo dirà la storia – ha risposto Berlusconi–. Io dico la realtà delle cose: ho scoperto che lui spingeva Fini per mandarmi a casa, siamo venuti a scoprire che già in giugno riceveva Monti per fare un nuovo governo. Non so chi mi possa contraddire».