le buone opere di Paul Davies, fisico scrittore

Di Rodolfo Casadei
23 Gennaio 2003
Il Washington Times lo ha definito «il miglior autore scientifico delle due sponde dell’Atlantico»

Il Washington Times lo ha definito «il miglior autore scientifico delle due sponde dell’Atlantico». I suoi libri (ne ha scritti 25, sette sono stati tradotti in italiano da Mondadori e l’ottavo arriverà a marzo) spiegano in termini sufficientemente semplici concetti scientifici complicati ed esplorano le conseguenze filosofiche delle più recenti teorie nel campo della ricerca fisica. Paul Davies, 56enne fisico britannico che il Centro Culturale di Milano porta in Italia il 23 gennaio, è docente di filosofia naturale alla Macquarie University di Sydney, Australia, e soprattutto vincitore di premi letterari per la divulgazione scientifica, fra i quali il prestigioso premio Templeton per il progresso in campo religioso. Per rendersi conto della brillantezza di Davies basta dare un’occhiata ad alcuni suoi titoli italiani: Universi possibili (1981), Sull’orlo dell’infinito (1985), La mente di Dio (1993), I misteri del tempo (1996) e, di prossima uscita, Come costruire una macchina del tempo.

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