
Last week, next week 8
Pierferdinando Casini Il segretario del Ccd Pierferdinando Casini è molto ostacolato dal suo aspetto da attor giovane e piacente; in tanti dopo averlo visto e sentito recitare, pardon parlare, non lo prendono sul serio. Eppure è una persona di principi: invece d’intrupparsi con gli ex-Dc nel Ppi sotto la protezione dell’establishment, si è costruito la sua isola di resistenza. Ai tempi del successo del centrodestra nel ’94 ha rifiutato di fare sia il ministro sia il segretario generale di Forza Italia. In tempi più recenti ha respinto le avance di Francesco Cossiga e Clemente Mastella per accomodarsi al potere. Oggi sul tema dei rapporti con i radicali gioca una partita un po’ di retroguardia che pare, dietro i paroloni, più volta a salvaguardare il proprio limitato spazio, piuttosto che dotata di visione. Però il suo recente passato, il suo coraggio, lo autorizzano a compiere anche queste piccole battaglie che in politica, talvolta, sono inevitabili. Se solo riuscisse a frenare i suoi birignao.
Armando Cossutta Che terribili scherzi fanno i cambi d’epoca: magnifici ufficiali napoleonici nati alla fine dell’impero si trasformano in patetici pensionati sempre lì a rivangare il passato e, quando non si ritiravano, a fare piccoli traffici pur sotto il segno degli antichi e augusti tramontati ideali. Questa è la sorte di un ufficiale bolscevico italiano, Armando Cossutta, che dopo la grande fioritura degli anni ’50 e ’60, si trovò negli anni ’70 nell’era del postbolscevismo, gestita da Enrico Berlinguer con molta cautela verso l’Urss ma con grande determinazione contro Cossutta. Poi il Muro crollò, e il postbolscevismo dilagò tanto che anche la sua creaturina Rifondazione, una specia di Pci alla Walter Scott, finì nelle mani di un sindacalista socialista come Fausto Bertinotti. E ora al povero Cossutta, che ogni tanto spera di ravvivare i tempi antichi (ha descritto il governo Cossiga-D’Alema-Cossutta come una sorta di governo Parri-De Gasperi-Togliatti), tocca sopravvivere litigando con Mino Martinazzoli.
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