
Last week, next week 39
Claudio Fava
Quando si sente Claudio Fava, segretario regionale dei Ds, dire sulle indagini relative ai siciliani suoi compagni, che c’era stata una lunga lotta anche tra i comunisti tra quelli che volevano chiudere gli occhi sulla mafia e gli altri, si prova un forte fastidio per la sua scarsa sensibilità umana. Peraltro, Gianni Parisi, uno degli inquisiti, è uno di quei “comunisti sin da piccoli” che tutto quello che hanno fatto l’hanno fatto sempre “per il bene del partito”. Un principio che ha provocato tragedie in questo secolo, ma che non può essere liquidato con un’alzata di spalle secondo una misera logica forcaiola. D’altra parte i sentimenti di Fava sono pienamente comprensibili: se la mafia ti uccide il padre quando hai vent’anni, l’odio e lo spirito di vendetta, senza cedimenti alla tolleranza, saranno gli unici sentimenti a ispirarti. L’errore non è del povero Fava ma del geniale Walter Veltroni che dovrebbe sapere come i colpi più duri alla mafia si infliggono quando “l’onorata società” viene innanzitutto isolata politicamente, e che quindi la sinistra ha bisogno di dirigenti politici lucidi, sensibili e con i nervi a posto.
Tiziana Maiolo
Si era un po’ persa di vista negli ultimi tempi, ma poi arrestano il consigliere lombardo di Forza Italia, Luca Guarischi, e la ritroviamo lì, a far la guardia alle garanzie giuridiche civili. Il ’92 ha prodotto più d’un mostro (non faremo nomi per non beccarci querele) ma ha anche lanciato questa splendida eroina delle libertà che è Tiziana Maiolo. Il problema per lei non è se uno sia colpevole o meno, ma che nessuno finisca in carcere se non dopo processo o se non ci sono i più sacrosanti dei motivi. Il povero Guarischi, a causa anche di un esagerato uso di gommina, non trova facilmente molti difensori. Ma, per fortuna, c’è lei, Tiziana, che non dorme. Pronta ad assumere la difesa anche delle persone più scomode. Ha cominciato a far le sue battaglie garantiste quand’era ancora di estrema sinistra, da giornalista del Manifesto, quotidiano su cui peraltro scrive ancora una Rossana Rossanda che non si è mai arresa al giustizialismo rampante. La Maiolo prosegue la sua battaglia oggi che è diventata liberale. Qualcuno l’accusa di essere voltagabbana. L’accusa qualcuno di quelli che volendo fare il rivoluzionario, s’è trovato a essere sbirro: senza offesa alle regolari forze dell’ordine che godono di tutta la nostra stima.
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