Last week, next week 16

Sandro Biasotti Sono tanti i voti della vittoria del centrodestra alle Regionali del 2000: da quelli di Raffaele Fitto e Roberto Formigoni, due cattolici in politica che hanno scelto di non fare i leader di un partitino e sono così diventati due importanti politici nazionali. Un altro vincitore è Francesco Storace, che su questo giornale avevamo previsto avrebbe sconfitto l’esangue e insopportabile Pietro Badaloni. Infine c’è un simpatico imprenditore ligure, Sandro Biasotti che ieri sera annunciava che aveva dovuto farsi portare nella sede della Regione Liguria perché non sapeva dove si trovava. La vittoria di Biasotti è anche una vittoria della società di comunicazione Zamberletti che ha già portato al potere Gabriele Albertini e Giorgio Guazzaloca. Questi “borghesi” che si mettono in politica sono un fattore decisivo per la vittoria del centrodestra, tanto più in vista di un futuro ruolo di governo. Andrebbero seguiti e coltivati con maggiore attenzione dal Polo.

Massimo Cacciari Con il viso gonfio dalle “botte” ricevute Massimo Cacciari ha cercato di restare arrogante sino alla fine, dicendo che lo separavano tre-quattro punti dal rivale Giancarlo Galan e che tutto era dovuto al voto della Lega: poi è finito sotto di oltre dieci punti. Sin da bambino Cacciari è stato un arrogante, da quando con Toni Negri, Alberto Asor Rosa, Mario Tronti militava nel gruppo Classe operaia, facendo la lezione sia ai suoi amici (troppo estremisti) sia a quelli del Pci (troppo ignoranti). A lungo deputato del Pci combinava qualche impegno serio (per esempio sulle questioni della chimica) al suo vezzo di insegnare tutto a tutti, senza mai prendersi vere responsabilità. Al crollo della Prima repubblica, distrutti i rivali dalla magistratura, è diventato sindaco di Venezia: anche perché assomigliando a un’alga il popolo lagunare si riconosceva in lui. Baciato da questa grazia speciale ha ripreso a fare la lezione a tutti. Adesso si prende questa bella sconfitta nei denti.