Last week, next week 12

ritratto di Carla Fracci Carla Fracci, la Carlina per i milanesi, molto amata non solo per la sua leggiadrezza di ballerina, per la sua figurina aggraziata, ma anche perché lei figlia di un tranviere rappresentava quel legame tra popolo e cultura di cui la società ambrosiana è particolarmente fiera e di cui la Scala, si pensi a Giuseppe Verdi, è un simbolo. Alla fine degli anni ’80 la Carlina s’impuntò non mi ricordo per che cosa, forse con l’amministrazione dell’ente lirico, diventò non solo furiosamente antisocialista ma anche rabbiosamente giustizialista. Non ballò più con i cigni ma con tipi assolutamente meno poetici come Antonio Di Pietro&fan. Di dichiarazione in dichiarazione è finita nel “listino” di Mino Martinazzoli. Accanto a lei c’è anche l’ex giovane socialdemocratico poi craxiano Enzo Collio, già nel Cda della Mm, presidente dello Iacp. A me piaceva la Milano anni ’80 e quindi stimo Collio. Spero che la Carlina abbia cambiato idea e non sia solo disinformata.

ritratto di Aldo Tortorella Quelli della sinistra dei Ds sono affezionati ai loro idola, tra i quali c’è il proporzionalismo (un dogma nel vecchio Pci), ma ora dopo che Giulio Andreotti torna in campo per il proporzionalismo, sono disperati e tocca loro flirtare con i “maggioritari”. Tra i più disperati Aldo Tortorella, da sempre della sinistra (con dubbi e tradimenti) del partito, eminenza grigia del Pci dalla fine dei ’70 a metà degli ’80, poi ritiratosi in un’opposizione non priva di rancori ad Achille Occhetto e in seguito a Massimo D’Alema. Walter Veltroni non lo considera nemmeno degno d’opposizione. Il vecchio leader va in giro a dire ai suoi compagni: “Una volta evavamo pvesuntuosi e cevcavamo di cooptave i migliovi. Poi siamo finiti nelle mani dei cvetini che pev comandave cevcano sempve di cooptave uno più cvetino di lovo. Ci è vimasta solo una piccola spevanza che alla fine avvivi uno così cvetino che non si accovga che quello che sta cooptando è una pevsona intelligente. Cevto è una spevanza minima”.