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L’arte di Gabriella Crespi in mostra a Palazzo Reale
«Benché le scuole costituiscano una parte importante nella formazione di qualsiasi percorso creativo, il primo ed essenziale principio è innato nell’artista e, come scrive uno dei maggiori critici d’arte dell’epoca Sung, Kuo Jo-Hsu: Esso cresce nel silenzio dell’anima». Questa è la filosofia di Gabriella Crespi, artista, designer, scultrice, ma anche musa ispiratrice dei maggiori fashion designer internazionali e ambasciatrice dell’italian style nel mondo a cui è dedicata la mostra Il Segno e lo Spirito, ideata da Ottavia Landi di Chiavenna, a cura di Cesare Cunaccia e Elisabetta Crespi e avente come unico sponsor la Mediolanum Farmaceutici, aperta dal 24 settembre al palazzo Reale di Milano. L’evento, realizzato nella città dove Gabriella è nata e vissuta, vuole essere un prezioso riconoscimento a una protagonista della creatività made in Italy e si articola in un racconto coerente che percorre i vari ambiti verso cui l’artista ha indirizzato la propria creatività: dai mobili agli oggetti (notevole la sua produzione di mobili metamorfici intitolata Plurimi in omaggio a Emilio Vedova costituita da volumetrie giocate sulle possibilità evolutive di una medesima forma, le sculture come le piccole “lune” di acciaio degli anni ’50 e i piccoli oggetti per la casa e la tavola realizzati con Christian Dior), dall’illuminotecnica ai gioielli.
Tutte le opere, frutto di uno straordinario prestito da parte di appassionati collezionisti di tutto il mondo, sono firmate e numerate e mettono in primo piano, grazie alla loro impeccabile fattura, il gusto e la purezza del senso estetico formale della creatrice, che le ha plasmate studiando i materiali e lavorandoli in modo da sfruttare tutto il loro potenziale, spingendoli verso le loro estreme possibilità. «Nei mobili di Gabriella Crespi provi il piacere della materia naturale ma sempre preziosa – ha detto il critico d’arte Vanni Scheiwiller – Mobili mobilissimi per diventare infine mobili plurimi. Mobili a sorpresa che come per un gioco magico si aprono, si chiudono, si cambiano, si trasformano». La ricerca creativa di Gabriella è impregnata anche da una forte spiritualità. Nel 1987 l’artista, al culmine del successo, si stabilisce in India, sulle pendici dell’Himalaya, per seguire un percorso spirituale. Tornata in Italia nel 1998 è pronta a ricalcare le scena con una vitalità e una attualità concettuali fuori dal comune e accetta l’invito di Stella McCartney a studiare una riedizione limitata di cinque gioielli metamorfici in bronzo, pietre dure e semipreziose, cristalli, realizzati negli anni 70, da presentare a Parigi in occasione dell’apertura del nuovo flagship store della stilista britannica. Grazie a un temperamento sempre frizzante, all’uso di materiali che rispondono alle esigenze di un design contemporaneo, come il legno, il metallo, le pietre e le lacche, Gabriella Crespi ha conquistato in pochissimo tempo la scena internazionale e il suo cammino di artista e la sua arte hanno già fatto scuola.
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