Lady trash

Di Caterina Giojelli
09 Settembre 2004
Era il 1991, quando “A letto con Madonna” raccontava palcoscenico e dietro le quinte di Lady Ciccone.

Era il 1991, quando “A letto con Madonna” raccontava palcoscenico e dietro le quinte di Lady Ciccone. Con oltre un decennio di ritardo e un partner-cameraman mancato, la Paola (Barale, Madonna de noantri), continua ad emularla, e lo fa passando dall’accusa per detenzione di droga alla famiglia del reality di Italia1, perché «mi pare interessante raccontare la vita di due persone per come è stata realmente… Quando siamo andati in Israele, io avevo una grande paura, Raz, ovviamente, si sentiva a casa. E poi a Bali, inseguiti dai paparazzi… faremo vedere cosa succedeva dal nostro punto di vista». Minacciosa la Paola, come se Renzo e Lucia, Antonio e Cleopatra, Trudy e Gambadilegno zompassero fuori da libri e fumetti trovando “interessante” il loro “punto di vista” (dolce pisciare, ruttare e trash affini). Ed è un po’ quello che è già successo, e porta il nome di “ciccinolandia”. Chiamasi “ciccini” un connubbio americo-pugliese, reperto del Grande Fratello, cui vennero elargite nel mese di agosto (sempre da Italia1, stessa fissazione per coppie scoppiate) microfoni e telecamere, e un biglietto di sola andata per raccontarci vita natural durante negli States. Così capita di osservare un Pasquale Laricchia (quello dell’arbitro che non fa il monaco), in una simil-Barletta texana, metterci 38 minuti di pugliese per non dire assolutamente nulla e trasformare le curve della ciccina in un punto interrogativo. Metamorfosi da Topolino televisive, e meno male che ad agosto si era in vacanza; la consolazione è allora che tra un altro decennio la Paola prosegua nell’emulazione del suo guru americano, la smetta con Tv e gioiellini, e si dia alla Kabala col nome di Esther.

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