La vecchina, i due non vedenti, l’imprenditore. Banco Building e una generosità “esplosiva” e inaspettata

Di Emmanuele Michela
13 Dicembre 2012
Tremila capi raccolti in una settimana alla Fiera dell'Artigianato. Ora la onlus tira le somme: «Tante volte sottovalutiamo il cuore della gente. Tra lenzuola e coperte abbiamo visto semplici segni di Dio all'opera»

2.903 capi tra coperte e lenzuola. È il risultato del lavoro di Banco Building alla Fiera dell’Artigianato, chiusasi lunedì nei padiglioni di Rho. La raccolta di corredi da letto per le zone terremotate dell’Emilia ha riscosso discreto successo, e tanti milanesi si sono presentati in Fiera con borse e sacchetti carichi di biancheria per aiutare la onlus nata nel 2009 per raccogliere eccedenze varie, specie del settore edile. «A quei 2903 vanno aggiunti altri circa duemila capi che un imprenditore tessile ci ha regalato: c’eravamo già conosciuti, ma aveva perso le nostre tracce. Ha visto un’intervista al Tg3 e m’ha contattato per donarmi 4 bancali di lenzuola». Il presidente di Banco Building, Silvio Pasero, tira con Tempi.it le somme dell’iniziativa.

Pasero, siete soddisfatti della raccolta?
Contenti sì, soddisfatti non del tutto. Le richieste che avevamo erano tantissime, più di 20 mila, quindi non siamo riusciti a rispondere a tutto. Però abbiamo già iniziato le consegne, portando ad esempio gli scatoloni al Piccolo Cottolengo di don Orione e a Family Home Movement, una casa per ex-bambini soldato della Sierra Leone. Comunque, al di là delle cifre, siamo molto contenti: è stata la possibilità di stringere rapporti che pian piano si stanno rafforzando. Già un altro amico mi ha contattato dicendo di avere 100 capi da offrire, e in tanti ci hanno chiesto i recapiti per concordare ritiri post-fiera. Se solo il 10 per cento di questo lavoro va in porto, “esplodiamo”. Poi, tanti altri piccoli fatti hanno accompagnato la nostra settimana.

Ad esempio?
Mi ha stupito per esempio vedere un giorno arrivare una coppia di non vedenti. Avevano sentito alla radio un’intervista sulla nostra raccolta, così erano venuti lì in fiera con due trolley carichi di lenzuola. Vi immaginate voi la fatica che è stato per loro portare quelle cose fino a Rho? Oppure un imprenditore incontrato fuori dallo stand: ha preso il volantino e se n’è andato. Mi ha mandato poi una email, dicendomi che era stato in Stazione Centrale, ha visto com’era la situazione, e aveva deciso di comprare 100 sacchi a pelo da un grossista. «Ditemi a chi darli», m’ha scritto. Tante volte sottovalutiamo il cuore della gente: se c’è una proposta chiara e si può aderirvi, in tanti ci stanno.

Fatti cui le semplici cifre non danno voce.
Ma la cosa che più mi ha colpito è stata una signora anziana: è arrivata al nostro stand con un sacchettino in mano e ce l’ha lasciato lì. Dopodiché se n’è andata verso la metropolitana: era venuta apposta in fiera solo per portarci il suo lenzuolo. Ecco, questa è stata la nostra settimana. Faticosa, anche perché eravamo pochi volontari, ma molto ricca. Ciò che ho visto è il segno chiaro che le cifre possono essere alte o basse e possono soddisfarci o meno, ma quando guardi la realtà non è possibile non riconoscere Dio che opera nelle nostre vite, attraverso i piccoli gesti di gente semplice.

@LeleMichela

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