La preghiera del mattino (2011-2017)
La spinta talebana della magistratura contro Berlusconi
(…) Non so se avete notato la coreografia. I giudici della Cassazione hanno violato tutti i protocolli, hanno chiamato i giornalisti ad assistere allo show, hanno alimentato ore e ore di diretta televisiva all’americana. Perché lo hanno fatto? Per dare visibilità e per spettacolarizzare la sentenza e la propria affermazione di potere. Alla Cassazione non è sfuggito il fatto che la condanna di Berlusconi – assolutamente discutibile sul piano giuridico – rappresentava anche sul piano simbolico la sconfitta e l’umiliazione della politica. E non hanno voluto in nessun modo nascondere questo aspetto. Da oggi il potere della magistratura non ha più nemici. La Procura di Milano potrà decidere i termini della carcerazione domiciliare di Berlusconi, impedirgli o no di avere colloqui politici, di parlare la telefono, di fare interviste o dichiarazioni. Lo hanno tecnicamente e fisicamente nelle loro mani. Per la destra è una sconfitta storica e devastante. E la sinistra non avrà altra scelta che allinearsi ai Travaglio, ai Flores e ai sacerdoti della magistratura , inchinarsi, e perderà qualunque autonomia e i suoi nuovi poteri saranno tutti – come si diceva una volta – “per graziosa concessione del re”.
E già: c’è un nuovo re, a 65 anni dal referendum che sconfisse Umberto, e questo nuovo monarca è il potere giudiziario. Il quale, al suo interno, ha visto l’ascesa e poi la completa vittoria della sua componente – come dire – ”religiosa”. Composta da quei magistrati che profondamente e in buona fede ritengono di avere avuto un mandato da Dio: punire Berlusconi. Di questa visione “sacra” della giustizia terrena, nessuno in questi anni si è reso conto. Lo stesso Berlusconi è stato convinto di potersi giocare sul tavolo della politica la sua partita con i giudici. Era convinto che la Magistratura avesse un disegno, e che si poteva smontare questo disegno. Ma la magistratura non aveva nessun disegno: aveva una missione, una “visione” superiore, una spinta talebana, che non può essere contenuta con nessuna battaglia politica.
Piero Sansonetti, “Sentenza Mediaset, è monarchia giudiziaria. Magistratura talebana stende Silvio e la politica”, tratto da Gli altri, la sinistra quotidiana
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6 commenti
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Abbiate il coraggio di ammetterlo la sentenza di condanna é politica. Come politica è la prescrizione di Penati, l’assoluzione di Vendola da parte di una giudice che andava cena con lui e altri esempi sarebbero numerosi. Ma di questi nessuno parla.
stefano ha ragione.
Ma per favore
non pensavo che esistessero ancora di questi tempi simili volgarità con conseguenti persone volgari.
davvero, siete agghiaccianti e ve lo volevo soltanto far presente anche perché non meritate neanche un confronto di idee.
buona giornata
come mai Berlusconi è sotto processo e milioni di italiani no?
veramente sono le televisioni che hanno chiesto di essere presenti alla lettura della sentenza. ma poi, questi famosi diritti dei film gonfiati, chi ha dato l’ordine di comprarli? Perchè al di la di tutto il resto è indubbio che hanno comprato i diritti spendendo più del necessario, un po’ come se il ristoratore venisse a comprare il cibo da me che a mia volta l’ho comprato al supermercato….