La spa della paura

Di Gaspari Antonio
11 Luglio 2002
L’arma delle associazioni ambientaliste più influenti è la “produzione delle paure”

L’arma delle associazioni ambientaliste più influenti è la “produzione delle paure”. Ogni calamità naturale viene ricondotta all’“assurdo”, al “si poteva prevedere”, a un “colpevole”. Sulla diffusione delle paure si è costituita una vera lobby economica e politica. Attraverso campagne stampa, azioni spettacolari e testimonial del cinema, dello sport, delle chiese e del jet set internazionale, le organizzazioni ambientaliste sono diventate multinazionali con milioni di aderenti e bilanci miliardari. La capacità di incutere paure è potere, condiziona i mass media e agisce come formidabile ricatto su organismi internazionali come l’Onu e sulle stesse imprese. Attraverso le campagne ecologiste si arriva a condizionare il credito internazionale e l’andamento speculativo delle Borse. Per l’economia reale i “produttori di paure” rappresentano un grave danno. Perché chi ha paura non spende, non consuma, non investe. La paura paralizza l’economia ed è la peggiore consigliera dello sviluppo. La paura della scienza e della tecnologia, in particolare, blocca l’innovazione che è la chiave di ogni progresso. Dal punto di vista sociale poi, la paura produce conflitto e disgregazione, alimenta la sfiducia tra le persone e favorisce intolleranza e divisione. Esattamente ciò di cui i veri potenti si servono per depotenziare ed indirizzare verso il parco giochi ambientalista la libertà umana.

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