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La Russia ruba il grano all’Ucraina e «l’Africa lo comprerà»

Di Leone Grotti
12 Giugno 2022
La crisi alimentare creata ad arte da Mosca spinge i paesi africani tra le braccia del Cremlino. Lamentarsi con il continente nero, «moralizzandolo», è inutile: se l'Occidente non fornirà un'alternativa, perderà il braccio di ferro
L'incontro a Mosca tra il presidente dell'Unione Africana, il senegalese Macky Sall, e il presidente della Russia, Vladimir Putin

Non è facendo la paternale ai paesi africani che li si potrà convincere a non acquistare grano dalla Russia. Neanche se quel grano è stato rubato da Mosca all'Ucraina. Davanti all'aumento vertiginoso dei prezzi e al rischio di fronteggiare una carestia senza precedenti, molti Stati del continente nero non si faranno scrupoli e compreranno da chiunque possa offrire loro grano a prezzi vantaggiosi. E al momento l'unico che può farlo è Vladimir Putin.
La crisi del grano creata ad arte dalla Russia
Mosca sta cercando di approfittare di una crisi alimentare creata ad arte per guadagnare preziosi alleati in Africa. L'Ucraina, uno dei "granai" del mondo, produceva in media 33 milioni di tonnellate di grano, oggi appena 19,4, il 40 per cento in meno. Venti milioni di tonnellate circa sono ferme nei magazzini ucraini, che non riescono a esportarle per il blocco navale russo davanti al porto di Odessa e per difficoltà tecniche a trasferirle su rotaia o gomma via terra attraverso i pa...

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