Contenuto riservato agli abbonati

La Resistenza di Rolando Rivi

Di Valerio Pece
13 Aprile 2022
La grandezza del seminarista bambino che diede la vita per la «scelta dell’umano contro il disumano». E che continua a compiere miracoli
Cerimonia di beatificazione di Rolando Rivi
Cerimonia di beatificazione di Rolando Rivi, Modena, 5 ottobre 2013 (foto da rolandorivi.eu)

«Rolando non aveva fatto niente. E noi l’abbiamo ucciso solo perché aveva la veste da prete, ma non aveva fatto niente». Questa la risposta data a Sergio, cugino di Rolando Rivi, da un partigiano ormai morente. Si tratta di un passaggio chiave di una lunga intervista ad opera di Matteo Fanelli, e da questi inserita nel capitolo finale del suo libro, 13 aprile 1945. La lotta partigiana e il martirio di Rolando Rivi (Itaca).

Per introdurre alla conoscenza di Rolando Rivi, Fanelli non solo accompagna il lettore a comprendere il nesso tra la storia del giovane seminarista e quella della Resistenza, ma arriva a svelarne la sostanziale (e indicibile) coincidenza: se è vero – come ricorda il partigiano cattolico don Giovanni Barbareschi – che «la Resistenza è stata anzitutto una ribellione morale, la scelta consapevole dell’umano contro il disumano», la volontà del 14enne Rivi di donarsi a Cristo, continuando a indossare la tonaca anche dopo che...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati