La provocazione anti-crisi dei milionari francesi: «Tassateci»

Di Chiara Sirianni
29 Agosto 2011
Sedici ricchi imprenditori francesi lanciano un appello dalle colonne del giornale Nouvel Observateur al presidente Sarkozy. Vogliono essere tassati, perché «consapevoli di aver pienamente beneficiato di un modello francese e di un ambiente europeo che ci siamo impegnati a creare, e che ora vogliamo contribuire a preservare»

«Taxez-nous!» Questo l’appello che sedici francesi, tra imprenditori e finanzieri ad alto reddito hanno rivolto al Presidente Nicolas Sarkozy dalle pagine del Nouvel Observateur. L’esecutivo di Parigi, infatti, sta per annunciare i dettagli della manovra finanziaria, e sembra che Sarkozy abbia ufficiosamente proposto un contributo di solidarietà, sul modello di quello italiano. Tra i firmatari c’è Liliane Bettencourt (Orèal), il presidente di Air France, i vertici di Societè Genèrale e molti altri, dai numeri uno di Peaugeot Citroën al presidente di Volvo, passando per Total e Danone. In sostanza, si auto-candidano a un prelievo straordinario.

È così strano? Non più di tanto. «Siamo consapevoli di aver pienamente beneficiato di un modello francese e di un ambiente europeo che ci siamo impegnati a creare, e che ora vogliamo contribuire a preservare» si legge nell’appello. «Tale contributo non è una soluzione in sé, ma deve far parte di un più amplio sforzo di riforma». L’esempio è arrivato dall’America, dove Warren Biffett, Bill Gates e altri miliardari hanno annunciato la loro volontà di distribuire alla comunità parte della loro fortuna. E da noi? Emma Marcegaglia, presidente degli industriali italiani, ha specificato che «in Italia la situazione è completamente diversa. Da noi una tassa di quel tipo servirebbe soltanto a far pagare di più chi le tasse le paga già».

 

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