
La porno-matematica
Mentre scrivo mi trovo a San Francisco, in California. E sebbene l’argomento di questa settimana sia il World Gay Pride, il fatto che io stia visitando questa città è una pura coincidenza. Naturalmente essere qui rende la mia visuale sull’argomento assai più acuta.
Gay pride: Pro o contro, ma comunque al carro del modello yankee.
Ho giusto letto con interesse, e anche con un po’ di divertimento, le polemiche provocate in Italia dalla prossima parata gay di Roma. Qui a San Francisco eventi del genere sono ormai parte integrante della vita di ogni giorno in città e non sorprendono più nessuno. Ma sarebbe la stessa cosa a New York, Washington, Los Angeles, Boston o in qualsiasi altra grande metropoli americana. La sola cosa di cui la gente si preoccuperebbe è il traffico. Ogni politico locale di queste grandi aree urbane intenzionato a superare con successo le prossime elezioni darebbe qualcosa per farsi vedere mentre partecipa all’evento. Nonostante i sondaggi mostrino che la maggioranza degli americani non è ancora disposta a considerare le relazioni omosessuali come un comportamento socialmente irrilevante, un numero sempre più alto di persone ritiene che la legge dovrebbe essere assolutamente neutra riguardo ai generi e agli orientamenti sessuali. Si tratta, naturalmente, di un grosso cambiamento nell’opinione pubblica americana. In questo paese, guidato dai principi della morale protestante, le leggi che impedivano le relazioni omosessuali erano diffuse in ogni stato. Questo cambiamento di atteggiamento è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della fede protestante di sostenere gli attacchi del secolarismo. L’articolo del New York Times sulle polemiche in Italia osservava che le leggi anti-gay non fanno parte della tradizione cattolica italiana. Sono polemiche che dimostrano fino a che punto la “maniera americana” sia diventata la cultura dominante nel mondo. Sembra che i gay italiani vogliano essere gay “alla maniera americana” ma anche i loro avversari stanno seguendo il modello americano.
Ribellione al protestantesimo.
Certamente il silenzio ipocrita non può essere la risposta a questo problema. Negli Usa, il modo in cui l’omosessualità è stata affrontata come tematica di pubblico interesse rivela quanto sia tenue il legame culturale che unisce il popolo americano. La controversia italiana dimostra quanto si sia diffuso il modello americano. Se la condanna legale dei comportamenti omosessuali negli Usa riflette la morale protestante, la loro sempre più diffusa accettazione mostra che i pre-supposti della cultura protestante poggiano nel secolarismo. Le origini del secolarismo stanno nella separazione propria del protestantesimo tra fede e ragione. La moralità protestante non si fonda sul “desiderio del cuore” che mette ogni uomo in moto per raggiungere il suo destino. Secondo la teologia protestante questi desideri del cuore sono irrimediabilmente corrotti dal peccato. Solo la fede in Cristo indica la via per diventare uomini, una fede che implica però una guerra contro i desideri del cuore. Non ci si può allora sorprendere se presto o tardi il cuore dell’uomo si ribella contro questo modo di vivere. Ed è l’origine del secolarismo (il Protestantesimo naturalmente legge in questo fenomeno una conferma della sua concezione secondo la quale il cuore umano è essenzialmente ribelle. Ma non sa dire nulla sul secolarismo, eccetto che condannarlo).
La ragione separata dal cuore.
E ancora, l'”accusa” protestante contro i desideri del cuore sopravvive nel secolarismo come “sospetto” sull’origine delle forze che ci spingono all’azione. Del resto, i pensatori più influenti dell’epoca moderna sono chiamati “I Maestri del dubbio”. Tutti costoro considerano l’esperienza dei desideri di felicità, bellezza e verità del cuore come un inganno e un’illusione che maschera spinte sotterranee e irrazionali. Lo “smascheramento” di questi desideri è stato realizzato in nome della “ragione scientifica”. Non è passato però molto tempo e la stessa scienza è diventata oggetto di “dubbio”, rifiutata come una ideologia frutto di pregiudizi e influenze irrazionali. La ribellione post-moderna contro la fede nel nome della ragione ha finito così col segnare il trionfo dell’irrazionale. Negli Usa si è trattato di un processo molto più lento per la resistenza della cultura protestante. L’ideologia non ha mai avuto un ruolo forte nella vita culturale americana. Il “sogno americano” fondato su una visione quasi ecclesiale delle istituzioni politiche ha occupato il suo posto. Ma la moderna “cultura del sospetto” ha minato questo mito nazionale, come se si trattasse di una rivincita protestante contro i suoi frutti secolaristici. Infine, la concezione protestante della fede, della ragione e dei desideri del cuore è ancora presente nella cultura dominante. Ma se si considerano irrazionali i desideri del cuore, qual è il dominio proprio della ragione? Il ministro “né gay, né etero”: Un modello (astratto) perfett.
Separata dai desideri del cuore, la ragione perde ogni contatto col mondo dell’esperienza, col mondo reale, fisico. E agisce solo nel mondo dell’astrazione. Senza poter afferrare nulla di concreto, incapace di penetrare il particolare. La concezione della sessualità che ne deriva, ad esempio, è paradossalmente a-sessuale. Per questo motivo Augusto Del Noce anticipò che il risultato logico della concezione moderna di ragione come misura astratta della realtà sarebbe stato lo Stato-gay, dove l’omosessualità costituisce il modello di tutte le relazioni sessuali.
Questa concezione non riesce a cogliere, a comprendere e a capire l’omosessualità come realtà umana e tema politico. Perciò non è strano che nessuno capisca gli insegnamenti cattolici per i quali l’omosessualità è un “disordine”, perché nel mondo dell’astrazione la sessualità non ha alcun significato né qualsivoglia ordine insito in se stessa. E’ semplicemente uno dei tanti istinti animali tant’è che il comportamento omosessuale non è estraneo al mondo animale. La “scienza” che utilizza modelli matematici astratti come il metodo più puro per definire la realtà può solo confermare l’idea secondo cui l’orientamento sessuale è del tutto irrilevante. Non serve una precisa definizione sessuale. “Né gay, né eterosessuale” è il suo motto. Il ministro italiano che si è dichiarato bisessuale è stato coerente. Come ecologista e legalista ha piena fede nella ricostruzione della realtà attraverso astrazioni e leggi.
La repubblica dell’esplosione irrazionale.
Una società che accetta la contraccezione e in materia di fecondazione considera legittime tutte le soluzioni scientificamente praticabili non ha alcuna base per respingere le richieste di chi vuole che il comportamento omosessuale e le unioni gay siano guardate esattamente come tutte le altre espressioni di sessualità e partnership. Non ha strumenti per affrontare la sfida lanciata dall’insopportabile insistenza dei gay, uomini e donne, perché venga meno un atteggiamento che non può che apparire un pregiudizio in una società dove il ragionamento astratto viene considerato come la misura del reale. In questa società ogni opinione è ultimamente un pregiudizio e la vita sociale diventa una guerra per la conquista del potere. Questo è il motivo per cui gli attivisti gay mettono in scena queste provocazioni nel nome dell'”orgoglio” e non della verità o della giustizia. Ed è anche la ragione per cui gli appelli al potere per fermarli serviranno solo a confermare i loro presupposti.
In una società come questa, la sola speranza di avere un ordine in politica si può riporre solo in tutto quello che può arrivare dall’astrazione matematica. E’ quello che sta succedendo negli Usa. Nei dipartimenti di Scienze Politiche delle principali università l’analisi politica si sta trasformando velocemente in un problema di applicazione matematica, come aveva osservato Jonathan Cohn in uno splendido articolo pubblicato lo scorso autunno su The New Republic. Questa nuova tendenza propone quella che viene chiamata la “scelta razionale”. Come ha ben evidenziato Cohn, “i seguaci della ‘scelta razionale’ vogliono trovare una spiegazione universale ai comportamenti politici considerandoli come i fisici considerano gli atomi e le particelle subatomiche”. L’omosessualità, ci si può immaginare, è in perfetta sintonia col principio di indeterminazione di Heisenberg, e la stessa sessualità è un’espressione perfetta della dualità onda-corpuscolo di Bohr. Il ministro italiano è all’avanguardia! Uomini e donne, cioé calcoli e algebra.
I seguaci politici della “scelta razionale” “formulano ipotesi sugli attori politici e sui loro moventi, derivano modelli matematici e studiano una teoria probabilistica su come questi modelli faranno muovere la gente, poi stabiliscono se le previsioni sono attendibili inserendo dati che in questo caso sono numeri che rappresentano realtà così intangibili come la probabilità che qualcuno voti, la sua collocazione nel panorama politico, ecc. Così adesso i desideri e gli orientamenti sessuali non sono che un problema di equazioni. La pubblicazione di questo articolo su The New Republic e il suo titolo (“Esplosione irrazionale”) indicano però che i liberal americani si stanno svegliando dal sonno e cominciano a reagire a questo disastro che potrebbe dare origine a un totalitarismo più pericoloso di quelli provocati dalle vecchie ideologie. Riusciranno i liberal italiani a seguirli? C’è una speranza, dopo tutto. Nel frattempo, fate attenzione alla nuova pornografia. Riponete i vostri libri di matematica al sicuro dai vostri bambini, non si sa mai.
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