
La fusione Air France-Alitalia non sta in piedi. Non per niente piace al governo
Lo avevamo scritto e ora c’è la conferma: Air France-Klm sta studiando le possibilità di una fusione con Alitalia. Interpellato dal Financial Times il presidente della compagnia, Jean-Cyril Spinetta, ha spiegato che oggi la situazione è cambiata grazie all’arrivo ai vertici della compagnia italiana di Maurizio Prato: «Se vuole parlare con noi, lo ascolteremo con attenzione. Il nostro interesse è sempre lo stesso, il mercato italiano è molto forte per i flussi di traffico e il turismo». Che Spinetta stimi Prato non è cosa nuova. Il piano di riassetto che sposta le tratte intercontinentali da Malpensa a Fiumicino è stato infatti scritto a quattro mani tra i due, una sorta di do ut des: Air France compra Alitalia con tratte e slot e Charles De Gaulle sostituisce lo scalo varesino come hub per i voli intercontinentali. Bene quindi hanno fatto il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, e la sinistra riformista a battere i pugni sul tavolo di fronte a questa operazione contraria a ogni logica di mercato. Per il governatore le soluzioni possibili sono due: «Una grande compagnia straniera disposta a impegnarsi seriamente» oppure «una nuova compagnia con i soldi veicolati dalla Regione e capitale al 51 per cento italiano e al 49 di un grande gruppo straniero». Per Formigoni due società «hanno manifestato il loro interesse e sono disposte a investire miliardi di euro: sono gruppi finanziari». Chi siano questi gruppi non è dato a sapere. Per quanto riguarda la compagnia straniera un nome c’è e sarebbe British Airways, da tempo alla finestra in attesa di sviluppi e intenzionata a fare di Malpensa l’hub verso Est e Sud del mondo utilizzando Heathrow per tratte atlantiche. La speranza è che la trattativa vada in porto. Per dire addio una volta per tutte ad Alitalia.
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