La Francia inneggia a Zidane che pone la dignità di un popolo sopra a tutto

Di Arrigoni Gianluca
20 Luglio 2006

Per capire quale sia lo stato d’animo che ha prevalso in Francia negli scorsi giorni basta leggere i commenti dei lettori di un quotidiano progressista e di sinistra come Libération, che sul sito del giornale hanno scritto di «italiani provocatori, simulatori, vigliacchi» e di «Italia della vergogna». Immancabile anche l’accusa a noi italiani di essere «razzisti» e il riferimento al fascismo o alla mafia, che avrebbe organizzato la sconfitta della squadra francese. Le reazioni all’espulsione di Zidane non fanno che confermare questo stato d’animo. La regista Claire Lasne ha scritto su Libération: «Viva Zinédine Zidane, che pone la dignità di un popolo, o anche di un solo uomo, al di sopra di una coppa data dal mondo bianco a quelli che se ne stanno tranquilli». Sulla prima pagina di Le Monde il romanziere François Weyergans si è detto affascinato da quella «specie di pulsione autodistruttrice» che ci vieterebbe di giudicare l’eroe Zinedine. In un sondaggio pubblicato l’11 luglio dal quotidiano Le Parisien, solo il 27 per cento dei francesi considera inaccettabile il gesto di Zidane. Il 52 per cento lo capisce, il 62 per cento lo perdona. Normale che Zidane abbia indicato come “vero colpevole” Materazzi.
Dominique Reynié nel libro Le vertige social-nationaliste, analizzando la retorica di chi a sinistra si è opposto alla Costituzione europea, scriveva che a prevalere fu «uno sciovinismo impregnato di xenofobia». Quando si dice che a scherzare col fuoco ci si brucia.

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