La diocesi di Milano avvia l’iter di beatificazione per don Luigi Giussani
Nel settimo anniversario della morte del fondatore di Comunione e Liberazione don Luigi Giussani, celebrato ieri sera dall’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, in un Duomo gremito, è stato dato l’annuncio che è formalmente iniziato l’iter canonico per la «Causa di beatificazione e canonizzazione». “Ad annunciare la presentazione all’arcivescovo del «supplice libello» – cioè la domanda di avvio della causa secondo le regole della costituzione apostolica e del diritto canonico – è stato l’attuale presidente del movimento, don Juliàn Carrón, il quale ha nominato postulatrice della pratica la professoressa Chiara Minelli, docente di Diritto canonico ed ecclesiastico nell’Università di Brescia” (Corriere Milano, p. 5).
“L’iter è assai articolato: per esempio la «raccolta delle testimonianze», cioè la parte teoricamente più interessante almeno per i non addetti ai lavori, arriverà solo quando (e se) saranno superate le precedenti fasi che implicano il parere positivo della Conferenza episcopale lombarda (poiché Giussani è «benemerito figlio della Chiesa ambrosiana») sull’importanza e opportunità della causa, quindi il consenso della Santa Sede, la nomina delle commissione storica e teologica, la raccolta di tutta la documentazione, la verifica della pertinenza” (Corriere Milano, p. 5).
“Scola ha sottolineato, nella sua omelia, la «forza profetica» con cui don Giussani ha saputo esprimere «sin dalla fine degli anni 50» quella peculiare «sensibilità ambrosiana» tradotta già ai primordi della Chiesa di Ambrogio in una «tradizione» che «ha trasformato il metodo dell’azione di Dio nella storia degli uomini in una feconda proposta educativa. E il fondatore di Cl nonché insegnante di religione del liceo Berchet è stato colui che, ricorda Scola ha saputo soprattutto «educare all’assunzione integrale di ogni aspetto dell’umana esistenza»: il cristiano è cioè «chi testimonia l’opera salvifica del Crocifisso Risorto in famiglia, al lavoro, nel sociale a tutti i livelli, fino ad arrivare all’impegno politico»” (Corriere Milano, p. 5).
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