La Chiesa e l’Imu. Cosa disse Bagnasco a Tempi e il duro editoriale di Avvenire (“più tasse e più affari per tutti”)
Il cardinale lo disse proprio al nostro settimanale: «La Chiesa ha sempre pagato l’Ici per quel che riguarda le sue attività commerciali». Ma la decisione di ieri del Consiglio di Stato è una "picconata" come scrive oggi Avvenire
L’editoriale di oggi di Avvenire del direttore Marco Tarquinio è molto interessante. Il titolo è “Quel mondo nel mirino” e l’occhiello recita: “Offensiva all’acme, in nome del business”. tarquinio parla di Imu, Chiesa e reagisce alla decisione di ieri del Consiglio di Stato.
BAGNASCO A TEMPI. Sulla vicenda, tempi.it ha contribuito ha fare chiarezza con diversi articoli (non ultimo, ne aveva parlato anche il cardinale Bagnasco nell’intervista a Tempi, dicendo testuali parole: «Ho avuto già modo di affermare che la Chiesa ha sempre pagato l’Ici per quel che riguarda le sue attività commerciali. Altro discorso è quello relativo al mondo del no profit, fuori e dentro la Chiesa. Ciò nonostante, se qualche situazione di abuso fosse rilevabile, non vi è dubbio che vada sanzionata nell’interesse di tutti. Quanto all’Imu attendiamo con serenità e disponibilità le determinazioni del Governo per chiarire definitivamente tale questione. Come ho avuto modo di dire più volte, non pagare le tasse è peccato. E oggi la leva fiscale è la strada maestra per compartecipare alle necessità del bene comune, tenendo pure conto concretamente delle differenti condizioni di partenza perché non si chieda troppo a chi ha poco e poco a chi ha troppo».
LA PICCONATA. Oggi su Avvenire, Tarquinio scrive: «La “picconata” al mondo del non profit italiano – non sapremmo come altrimenti definirla – che una sezione del Consiglio di Stato ha fatto arrivare ieri nella forma di un parere al regolamento sull’Imu per gli enti non commerciali predisposto dal governo, è sorprendente e davvero pericolosa». Una decisione «autolesionista», la definisce il direttore del quotidiano cattolico che ricorda che quanto deciso va a colpire non solo la Chiesa ma anche tutto il mondo del Terzo settore che, appunto, non è solo cattolico, come invece certa stampa tende a semplificare con la retorica sui “privilegi” della Chiesa. Sembra quasi (ma il “quasi” potete anche cancellarlo) che si voglia buttare a mare «il grande e generoso mondo del “privato sociale” (cattolico e non) che tiene in piedi persino eroicamente, e con crescente fatica, la rete del welfare sussidiario in questo nostro Paese che sta tagliando pezzi di un welfare statale diventato insostenibile. Sembra quasi che si cerchi di ostruire la via alternativa (e meno costosa) al contrasto della disperazione sociale. Perché? Il fatto che un’attività sociale sia senza fini di lucro sembra, infatti, destinato a diventare irrilevante. Se è classificabile come “attività economica» – e quante lo sono! –, bisognerebbe «prescindere dallo status giuridico di detta entità e dalle sue modalità di finanziamento» e sottoporla a tassazione. Perché può far concorrenza a chi fa business. E il business va tutelato».
LETTURA OLTRANZISTA. Quella di ieri, è per Tarquinio «l’adesione a una linea di lettura oltranzista dell’attuale diritto europeo. Oltranzista e oggettivamente anti-italiana. Proprio come il ricorso che alcuni politici italiani presentarono contro l’Italia a Bruxelles, quegli stessi politici radicali che hanno raccontato per anni e ancora raccontano – e molti ci hanno creduto o ha fatto loro comodo crederci – la favola del ricorso contro gli “aiuti di Stato al Vaticano” (negando il ruolo nel non profit delle organizzazioni laiche e non cattoliche, confondendo – come al solito – la Chiesa italiana che è una Chiesa «cittadina» anche fiscalmente di questo Paese e la Santa Sede, che è nel cuore dell’Italia e ha a cuore l’Italia, ma non è un pezzo d’Italia e comunque, a sua volta, per i beni non extraterritoriali che ha in Italia e che mette a reddito paga, e paga tanto)».
ORA VEDREMO. «Vedremo – conclude Tarquinio – quali saranno le conseguenze di questa offensiva che sta raggiungendo l’acme. Vedremo che cosa farà il governo. E lo vedranno gli italiani. Se si arriverà davvero, come potrebbe essere possibile, a colpire (proprio adesso che ce n’è più bisogno) il Terzo Settore, a “spremere” persino gli ospedali pubblici e gli ostelli per i senza tetto, a far chiudere scuole o musei e a tassare la solidarietà sarà davvero un capolavoro. Più tasse e più affari per tutti. Evviva. Ma per confondere e distrarre la gente basterà la solita tirata anticlericale?».
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Quando sento parlare di IMU mi vengono in mente le parole del Vangelo di domenica scorsa:
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