La bordel line uscita dal Cilindro è Milly Chaplin o Bocca&Borsa?

Di Lodovico Festa
29 Marzo 2001
«Resta sempre attuale che le case chiuse devono rimanere chiuse»

«Resta sempre attuale che le case chiuse devono rimanere chiuse», il ministro diessino Livia Turco su Repubblica di domenica scorsa pare intenzionata a resistere all’indirizzo neopostribolare che Indro Montanelli ha suggerito al centrosinistra. Chiuso il Pci, non c’è proprio più nessuno che sia in grado di fare applicare “la linea politica” scelta. Intanto la proposta montanelliana, assunta nel segno dell’eleganza e della tolleranza contro la volgarità e la prepotenza del centrodestra, di preferire il “bordello ulivista” al “manganello berlusconiano” può essere sintetizzato così: è ora di passare dal “turatevi il naso” del 1976 al “menatevi l’uccello” del 2001. «Le sue parole sono chiare, onestamente chiare: lei considera la comunicazione con i cittadini come qualcosa di unidirezionale», Milly Moratti scrive sull’inserto della cronaca milanese del Corriere della Sera in una lettera aperta a Gabriele Albertini. Tra quel “parole chiare” e “comunicazione… come qualcosa di unidirezionale” tutta la simpatica confusione di una candida candidata (al suo confronto Albertini sembra Niccolò Machiavelli) che pare inventata da un Chaplin o da un Brecht. Uno di quei fantastici miliardari che per liberarsi dell’incubo della ricchezza straparlano con gli amici poveri radunati intorno a loro, non sempre senza seconde intenzioni. È la via americana: presto tutti avremo, anche chi oggi non ce l’ha, un miliardario da sostenere, che straparli o no. «Non si capisce con quale faccia di bronzo i cosiddetti esperti e commentatori di Borsa continuino tranquillamente il loro lavoro di disinformazione», scrive Giorgio Bocca. Sull’ultimo numero di Venerdì, uno dei supplementi (un altro è Affari e Finanza) di Repubblica, il quotidiamo che è stato fondato da Eugenio Scalfari e di cui è editore Carlo De Benedetti.

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