«Come faremo a pagare?». Già, come faranno? L’impresa appare impossibile. Come spiega oggi Avvenire, l’Istituto Santa Dorotea si è visto recapitare una bolletta sui rifiuti di oltre 20 mila euro (20.771 euro per la precisione). Come è potuto succedere? Suor Alberta Camatta, economa dell’istituto paritario, frequentato da 250 bambini dall’asilo alla terza media, è sconcertata. «Nel primo semestre del 2014, l’importo era stato di 3.361 euro. Quello del secondo semestre, arrivato adesso, è di 20.771 euro, il 600 per cento in più», racconta. Ma come lei sono nei guai tutte le scuole non statali capitoline. Il Comune, infatti, «a seguito dei vincoli di bilancio», non ha individuato le risorse per garantire anche quest’anno l’agevolazione e lo sconto sulla tassa rifiuti, e così alla scuola è arrivata la salatissima bolletta.
I CONTRIBUTI? MAI ARRIVATI. Come spiega il quotidiano, «nel regolamento sulle tariffe del 2013, l’articolo 16 disponeva l’agevolazione per le scuole; ma in quello per il 2014, il riferimento all’agevolazione è sparito. Il colpo di bisturi e l’intero regolamento sono stati approvati in un pomeriggio d’estate, il 18 luglio scorso, dall’Assemblea capitolina, ma gli effetti sono stati comunicati solo ai primi di gennaio, con la lettera acclusa alle bollette-salasso. Venti righe in burocratese, con un unico pallido segno d’attenzione: la suddivisione dell’importo in 6 rate mensili, “per venire incontro alle esigenze di liquidità degli istituti”».
Ovvie le proteste, sia per l’enormità della richiesta, sia per le modalità con cui questo è stata comunicata, tanto che il consigliere comunale Gianluigi De Palo (Cittadini x Roma) ha annunciato l’intenzione di un ricorso al Tar. Ma, oltre il danno, ecco la beffa: da due anni l’istituto sta aspettando contributi pubblici promessi ma mai arrivati.