Italiani, green pass e governo. Qualche numero che Draghi dovrebbe vedere

Di Piero Vietti
17 Ottobre 2021
Un sondaggio di Alessandra Ghisleri rivela un'Italia ancora impaurita e in parte dubbiosa su vaccini e misure di contenimento. Urlare al complottismo fascista non basta
Maurizio Landini e Mario Draghi
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, saluta il premier Mario Draghi, dopo l'assalto alla sede del sindacato a Roma, lo scorso 11 ottobre (foto Ansa)

«Questo sondaggio andrebbe fatto vedere a tutto il governo». Così Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia e sottosegretario dell’esecutivo Draghi ha commentato una ricerca realizzata da Alessandra Ghisleri al convegno “Il futuro che ci aspetta”, organizzato dalla Fondazione Iniziativa Europa a Stresa venerdì e sabato.

Ancora impauriti dal virus

Nei giorni in cui si esulta perché i minacciati blocchi dei No Pass non ci sono stati, si lodano gli italiani vaccinati in massa e si associa con troppa superficialità chi protesta contro la tessera verde per lavorare ai fascisti, il sondaggio di Euromedia Research dà un quadro diverso dalla narrazione che siamo soliti ascoltare dai media su come gli italiani vedono i vaccini, il green pass, l’operato del governo e il ruolo della politica.

Intanto c’è un primo dato impressionante che dice di un’Italia ancora molto impaurita dal virus: il 25,3 per cento degli intervistati (mille maggiorenni) dice che dopo la diffusione del Covid non frequenta più posti affollati, il 19,3 limita al minimo i contatti sociali, il 12,4 frequenta solo familiari e parenti stretti, l’11 esce di casa solo per lavoro e necessità, il 10,8 ha rinunciato a passioni e hobby, il 2,6 ha attacchi di panico e d’ansia. Solo il 12,3 per cento del campione dice di essere tornato a vivere la propria vita come prima della pandemia.

Le conseguenze del green pass

Una paura che spiega anche la percentuale successiva: pensando al periodo pre-pandemico l’88,7 per cento degli italiani si sentiva una persona libera, oggi soltanto il 54,1 per cento. Non è dunque soltanto questione di essere complottisti no vax: quasi il 42 per cento risponde sì alla domanda se crede che lo Stato in questo momento stia limitando le libertà personali facendosi “sentire” nella vita quotidiana. La sensazione che il governo ci stia rendendo meno liberi è diffusa, ben oltre il 16,3 per cento delle persone che si è detto indeciso o contrario al vaccino.

sondaggio GhisleriTra questi poi, almeno a parole, c’è chi annuncia di essere pronto alla resistenza: il 14,6 per cento di loro afferma che lascerà il lavoro con l’obbligo di Green pass, il 12,1 lavorerà in smart working, il 7,1 prenderà un’aspettativa, molti faranno i tamponi all’occorrenza, ma addirittura quasi il 70 per cento dice che eviterà i luoghi in cui il green pass è richiesto.

Isolarli e marchiarli come fascisti indesiderati o cittadini di Serie B non può quindi essere la soluzione: il 24 per cento dei vaccinati dice di rispettare la decisione di chi non si vaccina, e oltre il 14 per cento di loro dice addirittura di condividerla. Le ragioni sono molteplici, riassumibili in un senso di incertezza che anche i più ligi e vaccinati hanno nei confronti del vaccino, considerato diverso in termini di efficacia e immunizzazione da quelli “istituzionali” e obbligatori (il 31,9 per cento degli intervistati lo pensa).

sondaggio Ghisleri vacciniUn Parlamento ininfluente

C’è certamente un errore nella comunicazione iniziale sull’argomento, quando la vaccinazione veniva presentata come l’arma infallibile che avrebbe risolto tutto per magia, ma questi numeri raccolti dalla Ghisleri raccontano una parte di paese che sarebbe sbagliato bollare sbrigativamente come complottista. Una parte di paese che pensa (parliamo del 22,2 per cento degli intervistati) che la posizione tenuta dal governo su vaccini e green pass sia ininfluente rispetto al contagio. Solo colpa di Facebook e fake news?

sondaggio GhisleriQuesta incertezza si lega a doppio filo con l’opinione che gli italiani hanno sul ruolo della politica durante la crisi: su una scala da 1 a 10 il peso che il Parlamento ha nelle decisioni del governo non raggiunge il 6 secondo gli intervistati, e per metà di loro Camera e Senato si limitano a ratificare le decisioni dell’esecutivo, mentre per l’11 per cento ha di fatto perso tutti i suoi poteri, e soltanto per il 25 per cento (il 50 per cento dei quali sono elettori del Pd) è sicuro che il Parlamento abbia ancora pieni poteri.

sondaggio GhisleriGoogle più potente dei ministri

È il presidente del Consiglio l’istituzione che per il 45 per cento degli italiani ha maggior potere oggi, ma il numero più interessante lo troviamo in basso: il 6,1 per cento degli intervistati pensa che le piattaforme digitali come Google e Facebook abbiano più potere dei ministri (fermi al 4,4). Resta un grande classico: oltre la metà del campione intervistato pensa che la separazione dei poteri dello Stato non sia in equilibrio, e che penda soprattutto dalla parte della magistratura.

Sono numeri, e come tutti i numeri vanno letti e interpretati, ma raccontano un paese diverso da quello lodato o bastonato (a seconda delle posizioni) da tv e giornali, meno manicheo, in parte spaventato, a cui vanno dette le cose come stanno ma che non vuole farsi trattare paternalisticamente. Numeri che il governo Draghi e i grandi giornali dovrebbero guardare.

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