italia, che espressione è?

Di Raimondi Luca
05 Dicembre 2002
C’era una volta l’Italia della grande industria. Oggi non più. La Fiat è sull’orlo del fallimento

C’era una volta l’Italia della grande industria. Oggi non più. La Fiat è sull’orlo del fallimento. La Pirelli ha perso 400 milioni di euro in nove mesi. La Cirio è assediata dalle banche. La chimica italiana non è più tra i leader mondiali. I porti commerciali di Gioia Tauro, Taranto, Voltri sono patrimoni dilapidati, in mano a multinazionali con sede a Taiwan, Singapore, Amburgo. E ancora: l’intera rete autostradale è stata svenduta per 2500 miliardi di lire, il costo di costruzione della sola tratta Milano-Brescia. Le farmacie milanesi sono state cedute in blocco ai tedeschi, sostituendo al monopolio pubblico un monopolio privato… Sono solo alcuni esempi, fatti che toccano però la vita reale di tutti. I poveri in Italia sono oggi 8 milioni (fonte Istat). Ma qual è il senso di una politica che non valorizza il patrimonio della nazione? Non si tratta qui di una congiuntura economica, nemmeno dei complicati meccanismi del capitale. La realtà è che solo la persona può essere il cuore della vita civile della nazione, di ogni sua creazione economica. È questa coscienza che manca, oggi. Occorre salvare le opere della nostra memoria storica, per non ridursi solo a “espressione geografica”.

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