Israele-Hamas, anche Alitalia sospende i voli su Tel Aviv

Di Chiara Rizzo
23 Luglio 2014
Dopo Delta, Air France e Lufthansa anche la compagnia italiana sospende i collegamenti dopo un missile di Hamas esploso vicino all'aeroporto della capitale. La diplomazia al lavoro per arrivare ad una tregua
La casa distrutta da un razzo palestinese vicino all’aeroporto di Tel Aviv

La prima a sfilarsi è stata la statunitense Delta, seguita poi dalle compagnie aeree connazionali e di Germania (Lufthansa), Francia (Air France) e adesso anche Italia: Alitalia ha deciso di sospendere i voli su Israele, dopo che ieri un missile è esploso a un paio di chilometri dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Ieri intanto nel pomeriggio si è tenuta una conferenza congiunta, dopo un incontro riservato, del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ki-moon ieri ha severamente condannato Hamas e si è appellato alle parti per chiedere la fine del conflitto: «Condanno l’uso di siti civili da parte di Hamas per scopi militari. L’uso di scuole, ospedali e moschee per uso militare. C’è uno sforzo comune internazionale. Smettete di combattere, cominciate a parlare e andate alla radice del conflitto. Nessuna attività militare servirà a raggiungere questo scopo».

«HAMAS VUOLE VITTIME CIVILI». Netanyahu ha ugualmente denunciato con forza quello che Israele starebbe subendo: «Hamas sta compiendo un doppio crimine di guerra: uccide la popolazione di Gaza utilizzandola come scudo e uccide i nostri civili. Vogliamo colpire solo gli obiettivi terroristici, non i civili. Purtroppo questo accade perché Hamas sta nascondendo i terroristi in questi obiettivi e noi dobbiamo agire. Hamas vuole che ci siano vittime civili. Noi facciamo di tutto per ridurre al minimo il loro numero».

L’ONU: «NUOVO ATTACCO SU GAZA, SENZA VITTIME». Stamattina l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, che nella Striscia gestisce varie strutture di accoglienza, ha annunciato che nel corso di un nuovo raid «La nostra scuola per ragazze è stata colpita da razzi lanciati da Israele, e risulta in più parti distrutta». Fortunatamente l’edificio era vuoto e non ci sono state vittime.

BILANCIO DELLE VITTIME. Ieri Hamas dal canto suo aveva lanciato almeno 50 missili su Israele, di cui uno appunto ha colpito una casa a un paio di chilometri dall’aeroporto di Tel Aviv. Il numero delle vittime dello scontro stamattina è salito a 610 palestinesi e 29 israeliani (gli ultimi due sono soldati uccisi ieri a Gaza). Ban Ki-moon ieri ha incessantemente lavorato insieme agli altri rappresentanti della diplomazia internazione, e alla fine della giornata ha aperto: «Sono convinto che i combattimenti finiranno molto presto». Quanto davvero le basi di questo ottimismo siano solide è ancora difficile da dire. Il segretario di Stato Usa John Kerry è al Cairo, da dove lavora affinché le parti «smettano di sparare e comincino a parlare», e ieri è giunta la notizia di una nuova proposta elaborata dai leader palestinesi della Cisgiordania. Una trega di cinque giorni, seguita da negoziati.

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