
«Io fotografo, lui insegnante. A vent’anni abbiamo fondato una società»
Proseguono le interviste ai giovani creatori di start-up, un bacino di neolaureati che, in un momento storico in cui il lavoro ti sbatte la porta in faccia, non protestano ma si creano una propria struttura professionale. Ma è poi facile aprire una società oggi? Ce lo spiega Giovanni Zennaro, 22enne chiozzotto che, insieme a Matteo Montolli, laureato triennale in Lettere Moderne, ha fondato moze, agenzia di comunicazione all’avanguardia.
Raccontaci la tua storia.
All’inizio del 2012 è nata moze srl, che è la formula societaria di qualcosa che, in realtà, c’era anche prima, cioè un rapporto di collaborazione fra me e Matteo Montolli. Da qualche anno seguivamo alcuni progetti di comunicazione per le aziende: per lo più grafica con un focus sul web. Il rapporto professionale è nato e maturato negli anni universitari. Siamo entrambi veneti, amici da una vita. Matteo ha studiato Lettere Moderne, con l’intenzione seria di far l’insegnante, io mi sono trasferito a Brescia per imparare i segreti della fotografia.
E siete rimasti in contatto.
Sì. Io ho aperto da subito la partita Iva, per poter lavorare come fotografo, senza aver chiaro che tipo di fotografo fossi. Ma da subito ho colto alcune occasioni lavorative che andavano integrate con parti grafiche. Così ho chiesto a Matteo, che faceva siti internet per passatempo. Con il passare del tempo abbiamo cominciato a vendere quel tipo di prodotti. Io ho una certa predisposizione alle relazioni, e molti contatti. È stata una mossa vincente. Oggi il singolo creativo fa comunque un po’ di fatica perché, anche se bravo, la crisi economica spinge le aziende a puntare più sull’utile che sul dilettevole.
E “fare un’azienda” come aiuta?
Da un lato, il fatto di essere un’azienda e non freelance dà garanzie al cliente: non siamo giovani allo sbaraglio, ma abbiamo una struttura aziendale. Inoltre, siamo sufficientemente flessibili quanto un qualsiasi freelance: andiamo a incontrare i clienti a casa, nel week-end, e lavoriamo anche di notte.
E dei vostri sogni lavorativi?
È molto bello che non si siano perse le nostre aspirazioni professionali. Lui voleva fare l’insegnante, e adesso viene chiamato per tenere qualche seminario di grafica web. Io continuo a viaggiare in Medio Oriente per fare i miei reportage. E pensare che volevamo chiudere la nostra collaborazione per seguire questi progetti. Alla fine si sono verificati, ma in modo leggermente diverso da come li avevamo pensati.
È stato facile aprire una srl?
Lo scorso gennaio abbiamo aperto moze, e si pensava che da lì a qualche giorno si sarebbero create le srl semplificate, ma è avvenuto solo ad agosto. Così abbiamo “tirato su” i 10 mila euro di capitale sociale. Cosa, tra l’altro, non impossibile: la cifra si può rateizzare, e rimangono soldi da utilizzare all’interno dell’azienda. Per cui non ci si perde nulla. Non ce l’avremmo fatta senza l’aiuto sempre costante dei nostri genitori. È stato bello maturare e accorgersi che quei tre soldi che loro ti davano erano frutto di fatica e sacrificio. I soldi che loro non ci hanno messo, li abbiamo messi io e Matteo, contando sui risparmi delle nostre collaborazioni.
Cosa offre moze?
Noi facciamo convergere tecnica e qualità, una cosa rara in Italia. Il modo di far grafica web nel nostro paese è abbastanza arretrato, non tiene conto del nuovo supporto digitale. Disegna su un altro supporto, e poi spera vada bene anche per Internet. Abbiamo una rete di collaboratori esterni che ci permettono di differenziare notevolmente l’offerta. E realizziamo prodotti belli attraverso eccellenze qualitative italiane. Che oggi non è scontato.
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