Mio caro Malacoda, scrivo che è appena scoppiata la guerra in Ucraina con l’invasione delle armate russe ordinata da Vladimir Putin. No, scusa, mi sono distratto, scrivo che è appena iniziata la missione di peacekeeping della Russia per sostenere le popolazioni delle repubbliche ucraine indipendenti di Donetsk e Lugansk, da anni vittime di un genocidio da parte dell’esercito di Kiev.
“Genocidio”, segnati questa parola, perché l’uso delle parole in queste situazioni deborda dal gioco del politicamente corretto con cui si stanno trastullando in molti paesi del cosiddetto Occidente dove, oltre ad essere tutti virologi, sono anche tutti linguisti pronti a scatenare guerre (guerra? Si può dire guerra?) sull’uso di ministro o ministra (se poi il ministro si sente ministra, o viceversa, oppure fluido…).
La Cina, ad esempio, «segue da vicino gli ultimi sviluppi sull’Ucraina e sollecita tutte le parti a prestare moderazione e a evitare che la s...
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