«Ingroia è scandaloso. Non può continuare a fare il politico con la toga in spalla»

Di Chiara Rizzo
03 Maggio 2013
Chiude Rivoluzione civile e apre Azione civile. Per Cappellini (Messaggero) «sta andando contro il più elementare principio dello stato di diritto: la separazione dei poteri»

Antonio Ingroia chiude Rivoluzione civile, che ha visto la sua disfatta politica con una sonora bocciatura alle elezioni e, salutati con «intatta stima reciproca» gli altri compagni di avventura (De Magistris, Di Pietro, Ferrero e Diliberto) si rilancia in una nuova avventura: “Azione civile”. Stefano Cappellini, caporedattore centrale de Il Messaggero, non ha dubbi: «È uno scandalo: pretende di far politica con la toga, invece deve scegliere. Sta andando contro il più elementare principio dello stato di diritto: la separazione dei poteri».

Ieri in conferenza stampa, Ingroia ha spiegato che ritiene di essere stato sconfitto «per la preclusione totale di eventuali nostri alleati, e perché Rivoluzione civile è stata vissuta come un cartello elettorale; non siamo stati capiti».
Non sono d’accordo. Sono alibi accampati dopo il risultato elettorale. Quel che è inaccettabile è che un magistrato, per altro in servizio anche secondo il Tar, possa ancora andare avanti a far politica, fondando un movimento. Ingroia ha voluto già candidarsi, ha visto che non è andata bene, gli è stato imposto di tornare in servizio. Non è tollerabile che prosegua oltre, facendo il politico con la toga in spalla. Se Ingroia vuole fare il politico deve lasciare la magistratura, per un principio base di civiltà e politica.

La sconfitta politica di Ingroia significa che l’elettorato è stanco dei magistrati in politica?
Non mi faccio molte illusioni su questo, purtroppo. Lui ha perso per la concorrenza di Grillo sul terreno dell’antipolitica. Ma non si è chiusa la stagione in cui un pezzo di elettorato italiano continua a confondere le funzioni della politica con quelle della magistatura.

Ingroia punta ad allearsi con il Movimento cinque stelle o con quella parte del Pd delusa dal governo Letta. Pensa che ce la farà?
Non credo e non me lo auguro.

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2 commenti

  1. Corrado P

    Vergognoso davvero. Dovrebbero impedirgli di fare il magistrato di nuovo, invece sta ancora a pontificare.
    Certo che se quel deficiente di Berlusconi avesse fatto anche delle leggi, oltre alle feste con Putin e le ninfomani oligarche…
    Ah no, invece ne ha fatta anche una per il Paese. Quella contro il fumo.
    In effetti quella è un’ottima legge. (beh, in 17 anni…)

    1. Dario

      Rimpiango la prima Repubblica. C’erano la DC e il PCI, gli anni di piombo, il boom economico, i disordini sociali, i partigiani ancora in vita, i fascisti veri ancora in vita. Questi pochi elementi che ho elencato potrebbero farci credere che non sempre le cose andavano bene in quegli anni ma in realtà anche nel male si intravede qualcosa di grande: la Serietà. gli Ideali e soprattutto gli Uomini con la “u” maiuscola.

      Si combatteva contro il PCI che alle spalle aveva l’URSS, non contro Vendola e Berlusconi… Si parlava di politica e non di costi della politica. C’era chi moriva come Aldo Moro ed Enrico Mattei. Oggi l’Italia cos’è? Trovatemi un A. Moro o un E. Mattei dei nostri giorni. Non li troverete perchè non esistono.

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