Inclusione oppure eccellenza?

Di Carlo Lottieri
21 Novembre 2024
Carlo Lottieri (Università Telematica Pegaso) reagisce al saggio di Lorenzo Ornaghi sull'università, pubblicato su "Lisander", il substack nato dalla collaborazione tra Tempi e Ibl
Tende nel cortile dell’università di Torino per protestare contro il caro affitti
Tende nel cortile dell’università di Torino per protestare contro il caro affitti, 15 maggio 2023 (foto Ansa)

Nell’ampio e interessante dibattito avviato dall’intervento del professor Lorenzo Ornaghi è facile riconoscere l’emergere, a più riprese, del modo sostanzialmente schizofrenico con cui oggi la cultura prevalente affronta i temi dell’istruzione.

Quando si prendono in esame le classi in cui studiano i più giovani (fino alla maturità, per intenderci), la parola d’ordine è “inclusione”. La tesi è che il sistema scolastico debba essere innanzi tutto focalizzato sui deboli, quali che siano le ragioni di tale fragilità, e quindi si preoccupi di valorizzare al massimo quanto favorisce la crescita e lo sviluppo di tali soggetti. Nessun benpensante scriverebbe mai sul “Corriere della sera” oppure su “La Repubblica” che abbiamo bisogno di asili o scuole primarie per gli eccellenti, né – peggio ancora – che si debba tornare a quelle “classi differenziali” che scomparvero soltanto negli anni Settanta. Ancor meno sarebbe accettabile l’idea di lasciare indietro quanti fanno più fatica a studiare. Al contrario, è convinzione largamente condivisa che ognuno, a scuola, debba trovare una propria strada e che sia compito del sistema educativo favorire il pieno sviluppo delle sue potenzialità. […]

Per continuare a leggere prosegui qui o iscriviti a Lisander, il substack di Tempi e dell’istituto Bruno Leoni.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.