In ricordo di don Marco Barbetta, amico e alleato di scuole e famiglie

Di Giancarlo Tettamanti
18 Agosto 2020
Cinque mesi fa veniva a mancare il sacerdote di Milano che tanti genitori e ragazzi accompagnò nell’avventura dell’Agesc. Nulla della sua presenza e paternità educativa andrà disperso

A cinque mesi dalla morte avvenuta il 17 marzo scorso, vogliamo ricordare don Marco Barbetta a tutti gli amici dell’Agesc, soprattutto la sua presenza in mezzo a noi genitori e famiglie con la sua forte sensibilità umana e la sua capacità di comprendere le difficoltà e le attese che ciascun genitore incontra nell’educazione propria e dei propri figli. Con ciò aiutandoci ad affrontare la responsabilità e a comprendere il valore del rapporto con la scuola e con i docenti.

Don Marco Barbetta, sacerdote diocesano, allievo e discepolo di Don Luigi Giussani, fu, sin dall’inizio dell’avventura associativa dell’Agesc, un grande prezioso amico della nostra associazione, infondendo nei genitori un profondo spirito di appartenenza e un rinnovato significato al loro impegno educativo, e un grande aiuto circa i compiti delle famiglie in ordine alla formazione scolastica. Egli ebbe sempre grande attenzione alle persone, sostenendole nella loro ricerca di una forte identità. Da qui anche il suo rapporto con gli insegnanti che raccolse attorno al Seminario di Aggiornamento Docenti di Scuola Cattolica, la lui  fondato con amici sacerdoti della Fraternità San Carlo.

Tuttavia, seppe essere di sostegno non soltanto agli adulti, ma da insegnante in diversi licei della diocesi, dedicò molta attenzione e dedizione nell’impegno di accompagnamento e di rapporto con i molti giovani che ebbe a incontrare nelle nostre scuole, donando loro il frutto della sua esperienza di vita e della sua conoscenza dell’animo giovanile. Dei giovani egli seppe spesso cogliere una identità imprecisa e frammentata poiché raccolgono tutte le sollecitazioni contemporanee, senza discernere fra quelle che favoriscono la crescita della propria umanità e quelle che la impoveriscono, e ciò semplicemente perché non sono formati ad un criterio. Ma è indubbia la loro aspirazione ad instaurare  rapporti autentici e sono in cerca della verità. Egli, pertanto, fu attento ai loro bisogni, aprendo loro il cuore alla speranza, aiutandoli nel loro cammino verso la ripresa della coscienza di sé stessi, la sconfitta dei disagi e delle insicurezze, risvegliando in loro il coraggio delle decisioni definitive, a maturare la capacità di vedere, giudicare e affrontare la realtà, anche se spesso si tratta di una realtà difficile e sconvolgente.

Di don Marco – per quanti l’hanno conosciuto nelle aule delle scuole cattoliche e negli incontri formativi ed operativi dell’associazione – resta indelebile il suo ricordo, accompagnato da profonda gratitudine. Quella sincera gratitudine che trova nella memoria una forte alleata: difficilmente, andremo a perdere ciò di cui siamo veramente grati.

Giancarlo Tettamanti, autore di questo articolo, è socio fondatore di AGeSC

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