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In Danimarca governa la sinistra perché fa politiche da “destra xenofoba”

Di Rodolfo Casadei
16 Gennaio 2023
La premier socialdemocratica Frederiksen ha fatto proprie tutta una serie di leggi draconiane in materia di immigrazione, relegando il partito di estrema destra al 2,6 per cento dei voti
Il primo ministro danese, la socialdemocratica Mette Frederiksen (Ansa)
Il primo ministro danese, la socialdemocratica Mette Frederiksen (Ansa)

Nei paesi nordici aderenti all’Unione Europea i partiti populisti anti-immigrazione da alcuni anni a questa parte sono in grande ascesa: in Svezia i Democratici svedesi hanno conquistato 73 seggi e il 17,5 per cento dei voti alle elezioni politiche del settembre scorso, sono diventati il secondo partito del paese e il loro appoggio è decisivo per il governo del premier moderato Ulf Kristersson; in Finlandia il Partito dei finlandesi alle elezioni del 2019 ha conquistato 39 seggi e il 17,48 per cento dei voti, ed è anch’esso il secondo partito del paese benché relegato all’opposizione; negli ultimi sondaggi è accreditato del 19 per cento dei voti, in vista delle elezioni del prossimo mese di aprile.

Come mai allora il Partito del popolo danese (l’equivalente danese dei Democratici svedesi e del Partito dei finlandesi) alle ultime elezioni del 1° novembre scorso ha raccolto soltanto il 2,6 per cento dei voti? Si tratta di un partito che alle elezioni del 2015 aveva ricevuto ...

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