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Il volto nuovo del potere

Di Lorenzo Castellani
15 Settembre 2021
La pandemia ha accelerato e reso manifesta la deriva di uno Stato sempre più impalpabile e impersonale, eppure invadente come mai in tempi recenti. Cosa ci aspetta poi? Tre scenari per il post-Covid
Misure di sorveglianza anti Covid in una fabbrica cinese
Sorveglianza anti-Covid in una fabbrica di Shenzhen, provincia del Guangdong, in Cina, nel marzo 2020


Il potere è moto perpetuo. I suoi equilibri si modificano in continuazione. Mutano le regole, i rapporti di forza, il sistema dei controlli, gli equilibri degli interessi, le maggioranze e le minoranze, le violenze, le costrizioni. Ogni giorno o quasi. Esistono però fasi della storia in cui questo moto, questo gran ballo del potere, è particolarmente accelerato e vorticoso. Il nostro tempo presente è uno di quei momenti. Il potere si è fatto più fisico ma anche più impalpabile. La procedura ha travolto la politica, l’algoritmo guida l’organizzazione sociale, le pratiche e i decreti sostituiscono il legislatore.
La pandemia ci ha ricordato che essere governati è anche e soprattutto essere chiusi, tracciati, sorvegliati, controllati, certificati, distanziati, isolati. La domanda di sicurezza ha stretto gli ultimi bulloni residui del Leviatano. Ha spazzato via tutte le membrane, come la famiglia, la scuola, il lavoro, le associazioni, le chiese...

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